(ANSA) - NAPOLI, 09 LUG - Il Policlinico Federico II di
Napoli ha attivato il percorso di emergenza stroke h24 e 7
giorni su 7 previsto dal piano ospedaliero della Regione
Campania.
L'ictus, come l'infarto del miocardio, è una patologia
tempo-dipendente; questo significa che è fondamentale
intervenire tempestivamente, perché una diagnosi precoce e il
trattamento più appropriato entro le 6 - 8 ore dall'insorgenza
dei sintomi possono portare in almeno il 50% dei casi ad una
totale guarigione del paziente, altrimenti condannato ad un
deficit funzionale permanente o addirittura al decesso. Il
percorso stroke nasce proprio per l'attivazione tempestiva del
trattamento di questa patologia in base a sintomi, età e tempo
di insorgenza di specifici campanelli d'allarme.
La Direzione generale del Policlinico federiciano che, grazie
alla Regione Campania, ha fatto importanti investimenti in
risorse umane e tecnologie, ha dunque stipulato due convenzioni
per il trattamento dell'ictus ischemico ed emorragico con le
Aziende sanitarie locali Napoli 2 Nord e Napoli 3 Sud, che ad
oggi sono prive di Neuroradiologia interventistica. Anche se, va
detto, l'attivazione della rete stroke al Policlinico gioverà
anche ad alcuni ospedali che sono gravati da maggiori problemi
di sovraffollamento.
Il nuovo protocollo si attiva per i pazienti che arrivano nei
pronto soccorso dei presidi delle Asl con sintomi di ictus
ischemico o emorragia subaracnoidea. Viene fatta una Tac e
quindi attivata l'equipe di Neuroradiologia interventistica
della Federico II, in servizio h24, 7 giorni su 7. Il paziente,
senza ulteriori accessi di pronto soccorso, viene trasportato
d'urgenza al Policlinico federiciano direttamente in sala
angiografica dove, verificato lo stato di perfusione dell'area
cerebrale interessata, viene praticato il trattamento per
disostruire meccanicamente il trombo, nel caso di ictus
ischemico, o viene occlusa la malformazione, in caso di
sanguinamento da emorragia.
Ad oggi l'equipe è formata dai professori Francesco Briganti
(ordinario di Neuroradiologia), Fabio Tortora (associato di
Neuroradiologia) e dai dottori Giuseppe Buono e Mariano
Marseglia. La Neuroradiologia interventistica del Policlinico
Federico II è antesignana nel trattamento endovascolare
mininvasivo delle patologie aneurismatiche e delle malformazioni
vascolari, grazie all'esperienza del professor Francesco
Briganti che già dal 1993 ha effettuato - primo in Campania -
questi innovativi interventi. Sono proprio gli esperti
dell'equipe di Neuroradiologia interventistica i più entusiasti
delle iniziative messe in campo dal direttore generale
finalizzate al pieno inserimento del Policlinico nelle reti
tempo dipendenti riconoscendone "gli indubbi vantaggi anche sul
piano della didattica e del rafforzamento dell'offerta formativa
interna delle Scuole di Specializzazione di area medica per
creare una vera fucina di giovani neuroradiologi interventisti".
Professionisti pronti a lavorare presso gli altri centri della
Campania e in quelli italiani ed esteri.
"Con l'attivazione di questo servizio - sottolinea il
direttore generale Anna Iervolino - proseguiamo il cammino per
il pieno inserimento del Policlinico nelle reti tempo dipendenti
di emergenza urgenza. Presto partiranno i lavori, finanziati
dalla Regione, per la realizzazione di un'area multidisciplinare
di stroke unit che si gioverà anche dell'apporto di neurologi,
di neurochirurghi ed esperti di riabilitazione e neuro
riabilitazione. In questo modo completeremo un percorso di cura
il cui obiettivo è ridurre le disabilità conseguenti all'insulto
cerebrale. Sono risultati importanti, frutto da una parte di una
seria e rigorosa programmazione sanitaria che riconosce la
centralità della salute delle persone e la sicurezza delle cure,
e dall'altra dell'indispensabile clima di collaborazione sia con
la Regione Campania che con il Rettore dell'Università per
realizzare a pieno le funzioni di didattica, assistenza e
ricerca legate da un vincolo di inscindibilità che è il
fondamento stesso della sanità universitaria. Ogni step è ben
studiato e niente è lasciato all'improvvisazione. Per questo
ringrazio il personale sia universitario che ospedaliero che,
sposando la visione di un cambiamento strutturale e insieme
culturale, si mette in gioco con la professionalità che gli è
propria e con grande dedizione". (ANSA).