(ANSA) - NAPOLI, 03 LUG - "I dati di alcune nazioni europee
mostrano un incremento significativo dei casi da variante Delta,
soprattutto in età pediatrica e adolescenziale. In queste
condizioni, alla riapertura delle scuole, la variante Delta sarà
libera di infettare migliaia di alunni, la stragrande
maggioranza dei quali è suscettibile al virus". Lo evidenziano
Antonio D'Avino e Giannamaria Vallefuoco, rispettivamente vice
presidente nazionale e segretario regionale della Federazione
Italiana Medici Pediatri (FIMP), che lanciano anche un appello
alla Regione Campania affinché ascolti le preoccupazioni dei
pediatri. "La Calabria, il Lazio, il Trentino Alto Adige, il
Veneto e moltissime altre regioni - denunciano D'Avino e
Vallefuoco - hanno già realizzato tavoli di lavoro che sono
serviti a sottoscrivere i necessari accordi integrativi
regionali attuativi che hanno previsto il coinvolgimento attivo
dei pediatri di famiglia nella campagna vaccinale anti Covid 19.
In Campania - dicono - nonostante le nostre reiterate richieste
e la disponibilità mostrata, si sente solo il silenzio della
Regione. Non vorremmo che l'assenza di confronto tra la Regione
e la pediatria di famiglia assomigliasse molto alla quiete prima
della tempesta".
La Federazione Italiana Medici Pediatri sottolinea la necessità
di "un cambiamento nella strategia che punti, sebbene gli hub
vaccinali abbiano ben funzionato nel periodo dell'emergenza
pandemica, sul territorio per raggiungere quella fascia di
popolazione esitante, o non convinta, che solo grazie al
rapporto fiduciario con il proprio pediatra di famiglia può
essere recuperata". D'Avino e Vallefuoco affrermano che "i
numeri delle adesioni xi dicono che ora bisogna raggiungere
singolarmente coloro che non sono stati vaccinati e per farlo si
deve scendere in campo con i medici delle cure primarie: i
pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale. Sino
ad oggi siamo stati responsabilmente al servizio delle
Istituzioni, collaborando pienamente anche con compiti non
propri della nostra categoria professionale, e vorremmo evitare
che debacle di tipo organizzativo-programmatico possano ricadere
sui nostri assistiti mettendo a rischio il loro diritto alla
salute". Da qui l'auspicio che "al più presto la Regione
convochi la pediatria di famiglia per condividere percorsi
assistenziali volti a garantire la massima tutela dei cittadini
campani. Ci dispiacerebbe se questa previsione analitica della
FIMP divenisse una profezia inascoltata di nuove esperienze
dolorose che con una programmazione adeguata si sarebbero potute
evitare". (ANSA).