(ANSA) - NAPOLI, 15 FEB - "Questo pomeriggio abbiamo
ascoltato in commissione aree interne una rappresentanza di
sindaci e di portatori di interesse del Cilento con riferimento
alla realizzazione della tratta alta velocità Salerno Reggio
Calabria. Le rimostranze del territorio, in particolare, si sono
soffermate sui regolamenti europei che già dal 2013 avevano
individuato il passaggio della tratta attraverso la costa
Cilentana piuttosto che nel Vallo di Diano, come previsto dal
progetto attuale di RFI. Abbiamo accolto tutte le legittime
istanze in proposito con l'intento di sottoporle agli organi
competenti per dare un ausilio alle procedure che sono in corso
per determinare la soluzione migliore per il territorio
salernitano, per la Regione Campania e per il Mezzogiorno". Lo
scrive il presidente della Commissione speciale Aree Interne
Michele Cammarano in un post sulla sua pagina Facebook, al
termine della seduta di Commissione.
"Non c'è dubbio - si legge ancora nel post di Cammarano - che le
considerazioni che abbiamo raccolto riguardano aspetti tecnici e
normativi, talvolta anche complessi, perché coinvolgono
interessi locali, regionali, nazionali e comunitari. Abbiamo il
dovere comunque di dare voce ad ogni territorio con l'auspicio
che la decisione finale possa trovare sintesi in una
determinazione politica che sia nell'interesse di tutti. Questa
iniziativa non è mero campanilismo bensì e finalizzata ad
affermare lo stato di diritto, in quanto la normativa
comunitaria prevede che il corridoio ferroviario
Scandinavo-Mediterraneo percorra la costa tirrenica, ove è
ubicata la rete ferroviaria esistente. Evidenzio che per la
velocizzazione della tirrenica ci sono già i progetti
cantierabili e provvisti di tutti i pareri. Occorre scongiurare
di far perdere al territorio del salernitano i miliardi di euro
previsti dal Pnrr. Bisogna assolutamente non perdere l'occasione
storica - conclude il presidente della Commissione Aree Interne
- preziosa quanto unica di sottrarre queste ampie zone del
territorio meridionale della provincia di Salerno alla
intollerabile condizione di sottosviluppo e di diffusa
disoccupazione, tali da condannare le comunità locali a uno
spopolamento di dimensioni drammatiche, provocando, in alcuni
casi, persino la desertificazione di piccoli comuni di collina e
di montagna". (ANSA).