"Abbiamo ritenuto che da entrambi
questi temi (habitat e affettività), occorre ripartire per
riportare al centro dell'attenzione il dettato costituzionale
che assegna alla pena una funzione rieducativa e non afflittiva.
Habitat e affettività intesi come un insieme di sentimenti,
emozioni, stati d'animo e passioni, in grado di garantire
l'espressione degli aspetti fondamentali della personalità.
Carcere e affettività sembrano due parole inconciliabili per chi
vive e chi si occupa di carcere": così Samuele Ciambriello,
Garante campano dei detenuti presentando in Consiglio Regionale
il secondo volume di Quaderni di ricerca su habitat e
affettività, promosso dal suo Ufficio d'intesa con
l'Osservatorio regionale sulla detenzione. L'incontro è stato
introdotto dal presidente del Consiglio Regionale della Campania
Gennaro Oliviero: "E' grazie al lavoro di Samuele e alla sua
collaborazione con il consiglio che siamo in grado di avere un
focus e un'apertura costante sugli ambienti carcerari. Il
sovraffollamento da un lato e la difficoltà di garantire
l'affettività e un rapporto costante con la famiglia, devono
essere stigmatizzati dalla politica che devono indicare le
soluzioni. Dobbiamo ricordare che in carcere non c'è una belva
ma una persona che ha sbagliato e deve scontare una pena certa
ma passa attraverso la certezza dei suoi diritti".
La pubblicazione, 60 pagine, raccoglie contributi di diversi
professionisti, di altri garanti, testimonianze, e una proposta
di legge in materia di "tutela delle relazioni affettive intime
delle persone detenute" primo firmatario la senatrice Monica
Cirinnà. All'incontro hanno preso la parola alcuni autori di
questi contributi: il Garante di Napoli Pietro Ioia, che ha
raccontato la sua esperienza in un carcere spagnolo in cui ha
avuto la possibilità di concepire una figlia durante la
detenzione, Riccardo Polidoro responsabile Osservatorio Unione
Camere Penali Italiane, Anna Malinconico presidente della
cooperativa Città della Gioia, Claudia Felline coordinatrice
dell'Osservatorio Regionale sulla detenzione.
Durante la presentazione Ciambriello ha stigmatizzato "i campi
di calcio inutilizzati negli Istituti penitenziari, i passeggi
ricavati tra edifici impersonali, le dotazioni igieniche
insufficienti nelle celle, il sovraffollamento delle stesse, la
mancanza di spazi per la socialità nei reparti, il non utilizzo
nelle aree verdi per i colloqui con i propri cari, rappresentano
un carcere che non è in grado di tutelare la dignità dei
detenuti, dei minori e delle loro famiglie".
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