La prescrizione "salva" due medici
napoletani finiti nel lungo elenco dei cosiddetti "furbetti del
cartellino": il giudice monocratico della prima sezione penale
del Tribunale partenopeo ha dichiarato estinti i reati
contestati dalla Procura di Napoli e rigettato le richieste
avanzate nei loro confronti dalla parte civile, cioé
l'accertamento delle responsabilità e la condanna, in solido con
gli altri imputati, al pagamento di una ingente provvisionale.
Si tratta di un radiologo, oggi 65 anni, accusato di essersi
allontanato mentre era in servizio in ospedale, tra l'altro, per
andare a giocare una partita di tennis. I suoi movimenti erano
monitorati dai carabinieri che in veste di polizia giudiziaria
stavano indagando sul nosocomio.
L'altro invece è stato dirigente medico presso il reparto di
radiologia. Malgrado il rapporto di esclusività che lo legava
all'Asl Napoli 1 (difesa dall'avvocato Gennaro De Falco)
prestava la sua attività professionale privatamente in alcuni
centri diagnostici. Il procedimento giudiziario nei loro
confronti era stato stralciato proprio per evitare ce
sopragiungesse la prescrizione. Oggi è prevista la sentenza che
riguarda gli altri 84 imputati.
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