"Il Cippo di Forcella è ridotto a
un immondezzaio: 2500 anni di storia infangati dall'inciviltà. È
la Napoli che combattiamo e detestiamo. L'amministrazione si
batta per tutelare il patrimonio storico". Lo afferma il
Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
Il "Cippo a Forcella", a Piazza Calenda, fa parte dei resti
più antichi della città di Napoli. "Come ritiene la maggior
parte degli studiosi - scrive Borrelli - risale al III secolo
a.C. e sarebbe costituito da pietre che fanno parte della cinta
muraria di epoca greca dell'antica Neapolis: potrebbe trattarsi
di rovine della porta Herculanensis (in seguito detta porta
Furcilla o Furcillensis). La storia e le sue bellezze celate,
però, evidentemente, non fanno breccia nel cuore di tutti. Per
qualcuno, infatti, quello è solo un mucchio di pietre davanti al
Teatro Trianon tanto che i resti sono stati trasformati in una
sorta di pattumiera". Un degrado che Borrelli documenta con un
video postato su Facebook.
"Come accade anche per le resta greche di Piazza Bellini,
anche queste di Forcella sono state trasformate in un
immondezzaio", denunca il consigliere regionale. "Sintomo di
un'inciviltà dilagante che sta infangando 2500 anni di storia e
oscurando bellezze uniche al mondo. Dicono di amare Napoli, si
fanno tatuaggi raffiguranti il Vesuvio, Castel Nuovo, la scritta
'Vivo per difenderti' e poi si comportano come se fossero in un
porcile dimostrando di non saper difendere proprio un bel
niente. Questa è quella parte di popolazione che combattiamo e
detestiamo. Abbiamo richiesto un intervento di pulizia per il
cippo di Forcella ma l'amministrazione comunale ora deve
dichiarare guerra agli incivili e battersi per tutelare il
nostro patrimonio storico".
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