"Nella Corte di Appello di Napoli i
risultati relativi al 2021 sono buoni nei processi civili, meno
nei processi penali, dove finisce in prescrizione un
procedimento su tre, dove il lavoro giudiziario si schianta
contro il muro della prescrizione". Lo ha detto Giuseppe de
Carolis di Prossedi, presidente della Corte di Appello di
Napoli, nel corso della conferenza stampa di presentazione
dell'Anno Giudiziario 2022. Parlando con i giornalisti collegati
on-line, de Carolis ha sottolineato che le difficoltà maggiori
si registrano, oltre che presso la Corte di Appello di Napoli,
anche nel Tribunale di Napoli Nord. "Il numero dei magistrati
con funzione giudicante presenti in un distretto di Appello,
come quello di Napoli, - ha spiegato - dovrebbe essere
raddoppiato rispetto ai colleghi che svolgono la funzione
inquirente, altrimenti il lavoro si vanifica".
E a farne le spese, ha evidenziato, sono i processi per reati
minori ma più odiosi, come le truffe agli anziani e i furti, che
però incidono fortemente sulla qualità della vita del cittadino.
A questo si aggiunge, ha detto ancora de Carolis, l'enorme mole
dei processi contro la criminalità che fa di Napoli un 'unicum':
"In corte di assise ce ne sono duecento pendenti e ogni anno ne
arrivano oltre cento. A Palermo, per esempio dove le pendenze
ammontano a 42. A Roma 30 e Milano 17. Qui si rischiano
scarcerazioni di criminali e dobbiamo impedirlo".
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