Sarebbe stato il carabiniere
subentrato al collega andato in pensione ad accorgersi che
qualcosa nei conti della caserma non andava e a segnalare ai
vertici che dalle casse del Comando Legione Carabinieri
"Campania" di Napoli mancava una cifra importante, una somma
che, secondo una stima, si aggirerebbe sui due milioni di euro.
E' affidato alla Procura militare partenopea il coordinamento
delle indagini sull'ingente ammanco nei conti della caserma
"Salvo d'Acquisto" che vede, al momento, nel mirino degli
investigatori del comando provinciale di Napoli, un militare in
quiescenza nei confronti del quale viene ipotizzato il reato di
peculato militare. Il carabiniere svolgeva un ruolo
amministrativo che può essere affidato a carabinieri di diverso
grado ma, secondo quanto si è appreso, l'indiziato "numero uno"
sarebbe al massimo un sottufficiale, un sovrintendente.
Il collega che ha preso il suo posto si sarebbe accorto delle
anomalie analizzando i registri e non si esclude che sia anche
riuscito a dare importanti indizi ai colleghi che si stanno pure
occupando di capire dove siano stati distratti i fondi. I
conteggi, comunque, sono ancora in corso: si sta passando al
setaccio tutta la documentazione trattata nel corso degli anni
dall'indagato e, a quanto pare, la cifra accertata - sulla quale
si sta ancora tenendo uno stretto riserbo - sarebbe veramente
cospicua. Non solo. Al momento gli inquirenti non escludono
neppure che quella cifra possa addirittura lievitare. Della
vicenda è stato subito avvertito il Comando Generale dell'Arma.
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