I carabinieri della
Compagnia di Cassano allo Ionio hanno eseguito un'ordinanza di
custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda di
Catanzaro, nei confronti di tre soggetti (uno in carcere e due
agli arresti domiciliari) accusati, a vario titolo, di porto,
detenzione, vendita e cessione di armi. Si tratta di Archentino
Pesce, di 53 anni, già noto alle forze dell'ordine, che è stato
portato in carcere, e Antonio e Gaetano Genisi, rispettivamente
di 56 e 26 anni.
Dalle indagini, secondo l'accusa, sono emerse una serie di
elementi sull'illecita detenzione di armi da parte degli
indagati e la conduzione di una trattativa per lo scambio di una
pistola calibro 6,35 con una calibro 7,65 bifilare poi
effettivamente concretizzatosi. A carico di Pesce, il gip di
Catanzaro "ha riconosciuto - evidenziano gli inquirenti -
l'aggravante mafiosa, trattandosi di personaggio che, già
gravato da un precedente definitivo per associazione mafiosa, è
apparso quale trasversale a disposizione delle due consorterie
operanti nell'area cassanese, ovvero le famiglie Forastefano e
Abbruzzese e, dunque, un punto di riferimento a cui rivolgersi
per il rifornimento di armi".
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