(ANSA) - POTENZA, 18 APR - "La brusca diminuzione delle
quotazioni del grano duro che nell'ultimo periodo ha registrato
un calo di oltre 200 euro a tonnellata, con un calo netto del
30%, mette in serio allarme gli agricoltori lucani". La
preoccupazione - espressa in un comunicato diffuso dall'ufficio
stampa - è della Coldiretti Basilicata.
"Questo notevole deprezzamento - è scritto nella nota -
risulta economicamente insostenibile tenuto conto degli elevati
costi di produzione sostenuti durante l'annata agraria 2022,
contrassegnata dalle ripercussioni finanziarie del conflitto
russo-ucraino che a partire dall'epoca delle semine
determinarono aumenti del costo del gasolio del 128%, così come
del costo dei concimi nella misura del 170%, portando il costo
medio della produzione di grano duro a un valore di oltre 1300
euro per ettaro coltivato". Tenuto conto di tali circostanze,
per la Coldiretti lucana "l'attuale quotazione del grano duro ad
un prezzo ad un prezzo di 360 euro a tonnellata risulta
notevolmente inferiore all'effettivo costo di produzione
sostenuto sul campo, e in quanto tale in netto contrasto con le
previsioni della cosiddetta legge sulle pratiche commerciali
sleali, che sancisce il divieto delle cessioni di prodotti
agricoli e alimentari al prezzo inferiore rispetto al costo
della produzione".
Gli agricoltori "rivendicano" quindi "il diritto ad un
congruo aumento della quotazione commerciale, nella misura
adeguata ad assicurare la copertura dei costi di produzione e
riconoscere giusto valore al lavoro delle aziende agricole".
(ANSA).