Tre reperti archeologici, scoperti
e sequestrati durante una perquisizione fatta nel 2019 in
un'abitazione di Rapolla (Potenza), sono stati consegnati dalla
Guardia di Finanza al Polo museale di Melfi (Potenza), ospitato
nel Castello Federiciano.
La perquisizione fu fatta nell'abitazione "di un pubblico
ufficiale", poi denunciato, "per l'accertamento di reati nel
settore della contraffazione di documenti: i beni archeologici -
è scritto in un comunicato diffuso dal Comando provinciale di
Potenza delle Fiamme Gialle - costituivano complemento d'arredo
del soggiorno della casa".
Dalle successive "perizie eseguite a cura degli archeologi
della Soprintendenza Archeologia, belle Arti e Paesaggio per la
Basilicata" è emerso che "si trattava di un corredo funerario,
collocabile con molta probabilità nell'area geografica
dell'antica Daunia e risalente alla seconda metà del IV secolo
a.C."
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