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Archeologia, trovato 'tempio solare' della V dinastia egizia

La scoperta di una missione italo-polacca a ovest del Cairo

05 agosto, 10:59

(ANSAmed) - IL CAIRO, 05 AGO - "I resti di un edificio, probabilmente uno dei quattro templi del sole perduti dei re della quinta dinastia, risalente alla metà del 25/o secolo a.C., sono stati dissotterrati ad Abusir, nel governatorato di Giza, pochi chilometri a sud-ovest del Cairo", da "missione congiunta dell'Università degli Studi di Napoli L'Orientale e dell'Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia".

Lo ha segnalato con un testo all'ANSA il capo della missione per l'Accademia Polacca, Massimiliano Nuzzolo, fornendo dettagli rispetto a un annuncio fatto lo scorso fine settimana dal ministero delle Antichità egiziano e annunciando che "missione completerà presto i suoi lavori, nel tentativo di svelare completamente l'antico tempio".

Sono stati rinvenuti anche "diversi frammenti di sigilli di argilla recanti nomi reali, tra cui quello dell'enigmatico re della Quinta dinastia Shepseskare, di cui non abbiamo molte informazioni", ha dichiarato nel testo Rosanna Pirelli, responsabile della missione per l'Università di Napoli L'Orientale. La scoperta "potrebbe cambiare la nostra conoscenza della storia di questo re nonché della quinta dinastia in generale", sostiene la ricercatrice.

"Il tempio solare è una particolare struttura dell'architettura sacra egizia che si discosta dai canoni classici usati negli edifici di culto divino, che erano caratterizzati da progressivi camminamenti che conducevano verso l'oscurità più impenetrabile", viene ricordato.

"Il tempio solare invece era il netto opposto; da un accesso in penombra si giungeva, attraverso articolati passaggi immersi nel buio più denso, ad un cortile sacro inondato dalla luce solare.

Qui non si eseguivano sepolture, ma riti in onore del dio del sole. Elemento caratteristico del tempio solare è l'obelisco, posto al centro del cortile centrale, davanti al quale si trovava un altare per le offerte", viene aggiunto.

In un suo comunicato, il Ministero egiziano aveva evidenziato che ai resti dell'edificio si accede attraverso un ingresso monumentale costruito in calcare il quale conduce ad un'area adibita a magazzini e ad un ampio cortile ad ovest caratterizzato da un pavimento in fango e alcuni grossi blocchi di quarzite, con "facce lisce", incastrati nel pavimento in pietra del Tempio del Sole di re Niuserre, riferisce fra l'altro la nota italiana.

La missione è finanziata anche dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale italiano (Maeci) e dal Ministero della cultura polacco (Ncn), ha ricordato Nuzzolo rimandando, per altri informazioni, al sito www.suntemplesproject.org. (ANSAmed).

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