(ANSA) - ROMA, 22 NOV - "Credo che rispetto alla convenzione
Onu per i diritti delle persone con disabilità, che resta un
faro, abbiamo ancora un po' di strada da fare. Sicuramente è
tracciato un solco chiaro e per noi è una guida perché ogni cosa
che facciamo e su cui riflettiamo da un punto di vista delle
associazioni, delle istituzioni e del ministero chiedo che abbia
come logica di partenza la convenzione Onu".
Lo dice la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli,
intervenendo in collegamento all'evento NeMo-Biogen "Abitare
nuovi spazi di libertà" in corso a Roma. "Ci sono però
discrasie nei territori rispetto all'avanzamento delle norme -
aggiunge il ministro - probabilmente anche rispetto
all'avanzamento delle tecnologie. Vorrei che insieme ci
mettessimo a ragionare su come livellare queste differenze
territoriali, culturali o di approccio da parte delle
istituzioni nel finanziare e agevolare la messa a disposizione
di servizi, tecnologie e ausili per eliminare le problematiche
che una persona con disabilità o con una malattia neuromuscolare
incontra nella vita quotidiana, in particolare nell'ambiente
domestico".
Per il futuro "oltre ad avere come faro la convenzione Onu
-sottolinea Locatelli - e la Legge Delega che potrebbe porre un
punto di caduta sui territori nell'attuazione di quello che
prevede la Legge Quadro, dobbiamo pensare anche ad una norma che
metta insieme tutte queste frammentazioni che riguardano il
mondo della disabilità. Attualizzando, ad esempio, quei passaggi
che riguardano da un punto nazionale anche il nomenclatore di
protesi e ausili mentre a livello regionale è essenziale
immaginare i servizi e gli ausili in termini più innovativi.
Per Locatelli, infatti, "serve puntare e investire su tecnologie
all'avanguardia immaginando istituzioni nazionali, regionali e
locali che comprendano cosa significa per le persone con
disabilità o fragilità, per le loro famiglie ma anche per la
dimensione autonoma e indipendente della vita, poter usufruire
di questi servizi". (ANSA).