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Cop27: Icn, il fondo loss and damage si farà, c'è convergenza

Ue vuole far pagare Cina e legarla a target, Pechino non ci sta

Redazione ANSA SHARM EL

(ANSA) - SHARM EL-SHEIKH, 18 NOV - "Il fondo per i loss and damage si farà, oramai c'è troppa convergenza alla Cop27. Lo vogliono i cinesi e i paesi emergenti e in via di sviluppo del G77, lo vuole anche l'Unione europea. Lo scontro fra Cina ed Europa alla Cop27 di Sharm el-Sheikh adesso è sui vincoli di questo fondo". Lo ha spiegato all'ANSA Iacopo Bencini di Italian Climate Network.
    "La Ue - commenta Bencini - vuole che il fondo sia inserito nell'Accordo di Parigi del 2015 e che abbia il maggior numero possibile di donatori. Un modo per legare la Cina al target di 1,5 gradi e al picco delle emissioni al 2025, e per costringerla a contribuire agli aiuti, in quanto superpotenza e non paese in via di sviluppo. Pechino invece vuole che il fondo sia inserito negli Accordo di Rio del 1992, dove non si parla di obiettivi di taglio delle emissioni. Un modo per tenersi le mani libere e non sborsare soldi".
    Secondo Bencini "la proposta di Timmermans aveva lo scopo di rompere il fronte del G77, portando dalla parte dell'Europa almeno le nazioni più povere. La Cina si è irritata per questa proposta, che la mette in un angolo. Per ora non si vedono divisioni fra i G77, ma i negoziati sono ancora in corso. Sembra che si possa trovare una convergenza sulla proposta di Germania e Cile: fare sia il fondo sia il Global Shield del G7".
    In questo scenario, "il fronte dei paesi più ricchi è guidato dall'Unione europea, mentre gli Stati Uniti sono spariti. Loro sarebbero i contributori maggiori del fondo, e non vorrebbero metterci soldi. Ma un presidente democratico come Biden non può permettersi di non sostenerlo. Così gli americani tengono un basso profilo". Per il presidente egiziano al-Sisi invece "portare a casa la facility per i loss and damage accrescerebbe il suo prestigio nell'Unione africana". (ANSA).
   

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