di Stefano Secondino
(ANSA) - SHARM EL-SHEIKH, 14 NOV - Settanta gigawatt di nuove
fonti rinnovabili in Italia in sei anni, e non in dieci.
Gilberto Pichetto, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza
ecologica, dalla Cop27 di Sharm el-Sheikh alza l'ambizione del
paese sulle fonti pulite. Alla conferenza sul clima risultati
non se ne vedono, e il presidente egiziano della Cop dice ai
negoziatori che bisogna cambiare marcia. A Sharm viene diffusa
la prima ipotesi di un fondo ristori per le perdite e i danni
del riscaldamento globale, ma solo a partire dal 2024.
Dal G20 di Bali, dove Biden e Xi JInping si sono incontrati,
la diplomazia cinese ha fatto sapere che le due potenze
"lavoreranno insieme per il successo della Cop27". Joe Biden dal
canto suo ha dichiarato che gli Usa "hanno messo insieme una
ampia coalizione, e rispetteranno i target climatici".
Il ministro Pichetto è arrivato a Sharm per partecipare
lunedì e martedì al negoziato politico fra i ministri. E ne ha
approfittato per lanciare un messaggio alle aziende italiane.
Sbloccare le autorizzazioni per le nuove fonti rinnovabili,
ha detto, "è uno dei miei obiettivi principali. Nel consiglio
dei ministri di pochi giorni fa, è stato previsto un ampliamento
della commissione che esamina le istanze di Via (Valutazione di
impatto ambientale, n.d.r.), passandola da 40 a 70 membri. È un
raddoppio, perché l'obiettivo è raggiungere i 70 gigawatt, che
sono il target finale in dieci anni, in sei anni".
Quei 70 gigawatt di nuova potenza rinnovabile sono quello che
è necessario installare per rispettare l'obiettivo europeo di
tagliare le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Negli
ultimi dieci anni, ne abbiamo installati neanche 1 all'anno. Nel
2022 (dopo l'accelerata del governo Draghi) arriveremo a 3
gigawatt. Nel Climate Change Performance Index, stilato da tre
istituti di ricerca internazionali, con la collaborazione in
Italia di Legambiente, il nostro paese è solo al 29/o posto per
contrasto alla crisi climatica, a causa del rallentamento nelle
rinnovabili.
Intanto il presidente della Cop27, il ministro degli Esteri
egiziano Sameh Shoukry, ha spronato i delegati dicendo che "c'è
ancora tanto lavoro davanti a noi, se vogliamo ottenere
risultati significativi e tangibili. Dobbiamo cambiare marcia, e
completare le discussioni tecniche con impegni più politici, ad
alto livello".
Impegni concreti finora alla Cop se ne sono visti pochi.
L'Egitto vuole riuscire a portare a casa almeno il Fondo per
ristorare le perdite e i danni del riscaldamento globale, la
richiesta principale dei paesi meno sviluppati. Oggi è stata
diffusa la prima bozza di documento, Prevede solo l'avvio alla
Cop27 di un percorso di due anni per far nascere il fondo nel
2024, e non dice neppure come.
La Germania intanto, presidente del G7, ha presentato il
Fondo patrocinato dai Sette Grandi per i loss & damage, il
Global Shield. Sono appena 200 milioni di dollari, mentre i
paesi poveri chiedono un Fondo da centinaia di miliardi. Il
ministro Pichetto ha spiegato che l'Italia propende per lo
Shield, e che alla fine si troverà una mediazione.
Qualche buona notizia comunque esce dalla Conferenza. Il
centro studi Energy and Climate Intelligence Unit (Eciu) spiega
che i quattro principali emettitori mondiali di gas serra (Cina,
Usa, Ue e India) stanno accelerando sulla transizione ecologica
a causa della crisi energetica, piazzando rinnovabili, auto
elettriche e pompe di calore a un ritmo non previsto. E questo
dovrebbe permettere loro di rispettare i loro impegni di
decarbonizzazione. (ANSA).