di Giorgia Colucci
(ANSA) - ROMA, 02 OTT - La perdita di biodiversità potrebbe
costare 1.900 miliardi di dollari ad almeno 9 settori chiave
dell'economia mondiale: dall'agricoltura, alla pesca,
all'estrazione di petrolio, gas naturali e metalli. É quanto
afferma
Moody's Investors Service nel suo nuovo rapporto sulle perdite
connesse al 'capitale naturale'. L'agenzia di rating ha
identificato anche altri 24 settori a rischio moderato, che
però, in totale, potrebbero accumulare un debito ambientale di
10mila miliardi di dollari.
Misurare rischi e opportunità legati agli ecosistemi non è
semplice come per le emissioni. Di solito si utilizza il
concetto di 'capitale naturale', che comprende beni fondamentali
della Terra come acqua, aria, suolo, oltre a una serie di
servizi ecosistemici essenziali per sostenere la vita. La tutela
di questa ricchezza evita l'innalzamento delle temperature e i
danni causati all'uomo da inondazioni, siccità o altri eventi di
questo tipo. Per calcolare i rischi legati al 'capitale
naturale' del mondo, Moody's usa due metri di valutazione: da
una parte, l'impatto di aziende, governi e altri enti hanno sui
sistemi naturali e le perdite dirette o indirette che ne possono
seguire. Dall'altra, la dipendenza di queste entità dai servizi
ecosistemici.
In base a questi criteri, i settori più esposti, secondo
l'agenzia, sono quello dei combustibili fossili e
dell'estrazione di metalli. A fronte di legislazioni sempre più
stringenti sulla tutela della biodiversità e di una maggiore
attenzione degli investitori alla reputazione, afferma Moody's,
le aziende che operano in questo campo non hanno piani
abbastanza credibili. Sono a rischio e dipendono direttamente
dalle risorse naturali. Le perdite totali saranno di circa 1.900
miliardi di dollari. Moody's inoltre ha identificato altri 24
campi a rischio moderato, che, stando ai calcoli, hanno 9.600
miliardi di debito naturale.
L'analisi dell'agenzia di rating è in linea con quella del World
Economic Forum, che nel 2021 ha stimato che la metà del Pil
globale (circa 44mila miliardi di dollari) è in pericolo, a
causa dei danni, causati dall'azione umana, al mondo naturale.
Allo stesso tempo però sono sempre di più le persone disposte a
scommettere sulla biodiversità: il Paulson Institute stima che
il mercato degli investimenti raggiungerà i 93 miliardi di
dollari entro il 2030. Un aumento notevole rispetto ai circa 4
miliardi di dollari del 2019. (ANSA).