La nuova potenza di eolico e
fotovoltaico installata nel 2022 in Italia si è fermata a 3
Gigawatt, contro i 5 della Francia, i 9 della Spagna e gli 11
della Germania. L'anno scorso le fonti pulite hanno
rappresentato poco più del 35% della produzione nazionale, il
dato più basso dal 2014 ad oggi. E' la denuncia lanciata da
Italy for Climate, il centro studi della Fondazione sviluppo
sostenibile, nel corso di un convegno alla fiera della
transizione energetica K.ey a Rimini.
A bloccare le fonti pulite secondo Italy for Climate sono
iter aministrativi troppo lunghi e complessi, le Soprintendenze
che bocciano i progetti per motivi paesaggistici, alcune Regioni
che fanno moratorie dei nuovi impianti. Ma alla base di questa
opposizione, ci sono pregiudizi culturali profondamente
radicati. Per questo, Italy for Climate ha lanciato la campagna
"Falsi miti sulle energie rinnovabili", per smontare 5
convinzioni fasulle diffuse fra la popolazione.
Il primo mito è che "le rinnovabili sono e rimarranno
marginali". In realtà, 8 kW su 10 di impianti di generazione
elettrica installati ogni anno sono puliti. Il secondo mito è
che "le rinnovabili costano troppo". Al contrario, 1 kWh
prodotto da eolico o fotovoltaico costa 5 centesimi di euro,
meno della metà rispetto a fossili e nucleare in Europa.
Molti in Italia pesano che "le rinnovabili ci fanno restare
al buio". Invece, oggi ci sono Paesi che producono elettricità
per oltre il 90% da fonti rinnovabili, anche in Europa.
Diffusissimo il moto che "le rinnovabili rovinano il paesaggio".
Eppure, servirebbe solo lo 0,7% del territorio nazionale per
sostituire tutti gli impianti fossili con pannelli fotovoltaici:
meno di 200 mila ettari, un decimo della superficie oggi
edificata in Italia.
L'ultimo mito è che "le rinnovabili fanno male a economia e
occupazione". Si stima che invece al 2030 saranno 14 milioni i
nuovi posti di lavoro nel mondo nelle fonti pulite, contro i 5
milioni persi nell'oil&gas.
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