La nuova frontiera per il trasporto
ferroviario in Europa è il 5G, Lo afferma l'amministratore
delegato di Bai Communications Italia Luca Luciani, che ha
illustrato all'ANSA gli interventi del Gruppo sulla rete della
metropolitana di Londra, che seguono quelli già realizzati negli
Usa e in Canada a New York, a Toronto e nella Baia di San
Francisco.
Secondo il 'Global Connectivity Report 2021' realizzato da
Bai Communications, che ha raccolto i pareri di oltre 2.500
clienti del trasporto pubblico di New York, Sydney, Toronto,
Hong Kong e Londra, il 91% dei passeggeri ritiene che "la
copertura mobile ininterrotta sopra e sotto il suolo - spiega
Luciani - sia una caratteristica di una città di livello
mondiale". Inoltre la maggior parte dei passeggeri (93%) è
"favorevole agli investimenti governativi in reti wireless e in
fibra ottica nuove e affidabili per i trasporti".
L'amministratore delegato di Bai Communications Italia sostiene
che "l'89% dei passeggeri intervistati sarebbe favorevole
all'investimento della propria città in una rete 5G, rispetto
all'83% del 2020". Infine quasi tutti gli intervistati (95%)
ritengono che "l'evoluzione della rete grazie alla connettività
e all'intelligenza artificiale dei dati possa offrire servizi di
trasporto migliori".
In Gran Bretagna Bai Communications sta affiancando la
Transport for London in un intervento infrastrutturale volto a
"trasformare la rete della metropolitana più vecchia del mondo
in un sistema connesso all'avanguardia". In particolare sono
previsti interventi in 137 stazioni, in 400 Km di tunnel (200 in
un senso di circolazione e 200 nell'altro) con 80mila
microstazioni e sensori 'Iot' e 200mila Km di fibra posati. Un
intervento che il Gruppo intende proporre anche alla Francia e
all'Italia, dove il Luciani ha avviato "incontri tecnici" per
valutare possibili interventi. Tra questi la cablatura delle
reti metropolitane di Roma, Napoli e della rete ferroviaria di
Rfi. In quest'ultimo caso la tecnologia è stata messa a punto da
Mc Laren per la Formula 1 ed è già stata sperimentata con
successo in Canada, per assicurare la connessione a treni che
viaggiano
oltre i 250 all'ora.
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