Al via il test sul prototipo messo a
punto da Enea e PoliTo (Politecnico di Torino) per produrre
elettricità dalle onde del mare, un sistema che si candida a
fornire energia alle tante piccole isole italiane non
autosufficienti. Lo rende noto l'ente pubblico di ricerca
italiano (controllato dal ministero della Transizione ecologica)
che opera nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove
tecnologie sul periodico on line Eneainform@ precisando che è
stata a punto la versione 2.0 del Pewec1, il convertitore di
onde marine in energia elettrica per il Mediterraneo, dove le
onde sono di piccola altezza e alta frequenza.
Si tratta di un sistema low-cost di produzione di energia dal
mare adatto alle piccole isole italiane, dove la fornitura di
elettricità è garantita "da costose e inquinanti centrali a
gasolio" osserva Enea. Il nuovo sistema galleggiante, simile a
uno scafo di forma semicircolare da posizionare in mare aperto,
è in grado di produrre energia elettrica sfruttando
l'oscillazione del dispositivo per effetto delle onde. "Un
prototipo in scala 1:25 è stato testato presso la Vasca Navale
dell'Università Federico II di Napoli per studiare la risposta
dello scafo e degli ormeggi a onde estreme" spiega Gianmaria
Sannino, responsabile del Laboratorio Enea di Modellistica
Climatica e Impatti, mentre ora Enea e Politecnico di Torino
stanno lavorando alla realizzazione del progetto preliminare in
scala 1:1 da installare lungo le coste "più energetiche" del
Mediterraneo, come ad esempio la costa occidentale della
Sardegna e il Canale di Sicilia.
Queste tecnologie sono implementabili anche per usi
industriali (ad esempio nell'acquacoltura) che permette la
produzione eco-compatibile di energia in loco in un'ottica di
green fish farming.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA