Un gruppo di Stati, tra cui Arabia
Saudita, Australia e Giappone stanno facendo pressioni sull'Onu
affinché un rapporto scientifico cruciale su come affrontare il
cambiamento climatico, in cui si tracciano gli obiettivi per la
riduzione delle emissioni di gas serra, introduca meno vincoli e
restrizioni del previsto, e quindi limitazioni alla loro attuale
crescita industriale. E' quanto rivela Bbc News, citando alcuni
documenti delle Nazioni Unite trapelati. Il rischio è che questa
azione di "lobbying", come sottolinea il sito di news
dell'emittente pubblica britannica, comprometta la Cop26, la
conferenza Onu sul clima in programma a Glasgow sotto la
presidenza del Regno Unito (in partnership con l'Italia). La
notizia dei Paesi che tentano di modificare le raccomandazioni
per l'azione arriva a pochi giorni dal vertice internazionale e
dalla richiesta di assumere impegni significativi per rallentare
il cambiamento climatico e mantenere il riscaldamento globale al
di sotto degli 1,5 gradi. I documenti trapelati consistono in
oltre 32.000 osservazioni presentate da governi, aziende e altre
parti interessate al team di scienziati che compila un rapporto
delle Nazioni Unite che suggerisce la strategia su come
affrontare l'emergenza climatica. E' emerso anche che alcune
nazioni ricche mettono in dubbio il fatto di pagare di più agli
Stati poveri per passare a tecnologie sostenibili. I Paesi che
hanno fatto queste pressioni sono notoriamente recalcitranti sul
dossier climatico ma importanti perché legati sulla carta
all'Occidente o alleati.
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