Oramai tutti i gestori di risparmio
dichiarano di considerare i fattori ambientali, sociali e di
governance Esg nelle proprie decisioni di investimento o avere
in programma di farlo secondo un sondaggio di Consob e
Assogestioni. L'indagine, condotta a febbraio 2020 e illustrata
nell'ultimo Quaderno di finanza sostenibile, ha coinvolto tutti
i gestori di maggiori dimensione associati ad Assogestioni, e
realtà di minori dimensioni per un totale di 21 soggetti. Solo
uno ancora non considerava ancora i criteri di sostenibilità
nelle sue strategie.
I risultati dell'indagine mostrano che tra i gestori che
considerano i fattori Esg, la percentuale dei capitali impegnati
in investimenti sostenibili è di circa il 45%. Inoltre, per
larga parte degli operatori intervistati, gli Esg sono integrati
in tutti i processi e in tutte le funzioni dell'impresa.
Le motivazioni più indicate per l'attenzione alla
sostenibilità sono creare valore nel lungo periodo e minimizzare
il rischio dell'investimento, attraverso l'adozione di strategie
di diversa natura. Mentre appare minoritario il desiderio di
imitare il comportamento dei concorrenti.
Tra le barriere all'integrazione dei criteri di investimento
sostenibile pesano in particolare l'assenza di uno standard di
rendicontazione obbligatorio per l'informazione finanziaria
pubblicata dagli emittenti e la mancanza di dati Esg verificati
e certificati.
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