Ci sono ancora troppe divergenze sui
criteri adottati dalle agenzie di rating nella divulgazione e
valutazione dei fattori ambientali, sociali e di governance
(Esg). Il richiamo arriva dall'Autorità europea degli strumenti
finanziari e dei mercati (Esma) che rileva come la qualità
complessiva di divulgazione sia migliorata da quando nel 2020
sono state introdotte le Linee Guida, ma che "l'elevato livello
di divergenza tra le agenzie di rating" risulta "piuttosto
sorprendente" ed "evidenzia che c'è ancora spazio per ulteriori
miglioramenti". Ed è questo l'obiettivo della "consultazione"
avviata tra agenzie di rating, società e investitori che si
concluderà a marzo.
L'interesse degli investitori per la finanza sostenibile è
cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni e solo nella
prima metà del 2021, il patrimonio dei fondi 'sostenibili'
nell'Ue è aumentato del 20% - osserva l'Esma - a quota 1.500
miliardi di euro. "Di conseguenza, rimarca l'Autorità
- alcune agenzie di rating hanno cercato di diventare più
trasparenti su come i fattori Esg siano integrati nelle loro
valutazioni del credito". Ma dall'analisi di oltre 64.000
comunicati delle agenzie di rating pubblicati nel 2020, emerge
che "l'entità delle informazioni Esg differisce in modo
significativo sia tra le agenzie di rating che tra i fattori
Esg, in particolare i temi ambientali".
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