Prima di avviare la discussione sul
tema del nucleare "dobbiamo porci alcune domande", e risolvere
alcuni problemi come "lo smantellamento delle centrali nucleari
che abbiamo ereditato negli anni passati", e la procedura
d'infrazione aperta in Ue, "perché non abbiamo ancora definito
dove mettere il deposito delle scorie". Lo afferma la
viceministra del Mise, Alessandra Todde.
Per Todde bisogna riflettere prima di tutto sulla maturità
della tecnologia, "che chiaramente non è matura e potrebbe
esserlo forse tra una decina di anni ma senza certezze. Peraltro
parliamo ancora di fissione, quindi scorie. Io non vorrei che
passasse il messaggio che il nostro Paese non investa sulla
ricerca e sviluppo della fusione nucleare. Nel governo Conte 2
il reattore legato alla fusione dell'Enea ha ricevuto 600
milioni di euro per proseguire la propria ricerca", spiega la
viceministra.
"Noi siamo un Paese che è in infrazione europea rispetto alla
gestione delle scorie nucleari, perché non abbiamo ancora
definito dove mettere il deposito delle scorie. Siamo un Paese
che non ha completato lo smantellamento delle centrali nucleari
che abbiamo ereditato negli anni passati. Siamo seri: risolviamo
questi problemi prima di qualsiasi discussione", conclude Todde.
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