(ANSA) - ROMA, 16 DIC - Nella galassia delle libere
professioni, in Italia, gli uomini si attestano "sul 64,4% e le
donne rappresentano il 35,6% del totale nel 2020", malgrado ciò,
se si guarda alla composizione di genere del 2009 - quando la
componente femminile costituiva "soltanto il 28% della platea -
è possibile apprezzare la tumultuosa trasformazione in atto in
questo universo occupazionale": la crescita negli ultimi 10 anni
nel comparto, infatti, "ha riguardato entrambi i generi, ma le
donne hanno avuto un ruolo di primo piano", giacché la 'quota
rosa' della libera professione conta, lo scorso anno, circa
165.000 unità in più, rispetto al 2010. È un dato che affiora
dalla lettura del Rapporto 2021 di Confprofessioni, che verrà
illustrato questo pomeriggio, a Roma, e che vede globalmente i
liberi professionisti iscritti ad Ordini e Collegi oltrepassare
la soglia di 1,4 milioni al 31 dicembre dell'anno passato. Si
tratta, viene argomentato nel dossier, di un risultato "frutto
di una progressione continua e sostenuta, che incontra una
battuta d'arresto solamente nel 2020, nella congiuntura segnata
dal Covid-19, che ha comportato un calo occupazionale del 3,2%,
pari a circa 17.500 posizioni di lavoro in meno, a carico della
popolazione professionale femminile". Inoltre, si sottolinea, la
presenza delle donne appare in crescita in tutti i settori e
risulta particolarmente intensa nell'area della "Sanità e
assistenza sociale", che vede ormai una prevalenza della
componente femminile (53,1% al 2019, con un lieve calo al 2020,
quando si porta al 52,8%). E "anche nelle professioni legali la
parità di genere è ormai raggiunta, con un'incidenza femminile
pari al 49% nel 2020". (ANSA).
