(di Monica Paternesi)
La certificazione per la parità di
genere in azienda, un meccanismo di premialità per le assunzioni
al femminile (e dei giovani) nel pubblico come nel privato, la
promozione dello studio delle materie scientifiche da parte
delle ragazze, e poi asili nido, strumenti per la cura dei più
deboli, sostegno all'imprenditorialità femminile. Il Piano
nazionale di ripresa e resilienza spinge l'acceleratore sulla
parità di genere individuandola come una priorità trasversale a
tutte le 6 missioni che ne formano l'ossatura, da quella sulla
digitalizzazione e innovazione, alla transizione ecologica, alle
infrastrutture, istruzione e ricerca, all'inclusione, alla
salute. Soldi e strumenti nella consapevolezza che una migliore
digitalizzazione, infrastrutture più efficienti, livelli di
assistenza garantiti, creino quelle condizioni di base per
permettere alle donne di alleggerirsi da oneri che
tradizionalmente pesano sulle loro spalle e che le limitano
sotto il profilo occupazionale.
"Il Piano interviene sulle molteplici dimensioni del divario
di genere e si inserisce nel percorso di riforma avviato con il
Family Act" spiega il premier Mario Draghi alle Camere
annunciando l'avvio entro il mese di giugno della Strategia
nazionale per la parità di genere 2021-2026 che sarà articolata
su 5 direttive: lavoro, reddito, competenze, tempo, potere.
Due i capitoli con i maggiori interventi diretti: quello
dedicato all'istruzione e quello sull'occupazione. Nella
missione 4 sono infatti previsti 4,6 miliardi per la
realizzazione di circa 228 mila posti negli asili, ai quali si
aggiungono 960 milioni per migliorare i servizi nelle mense, un
potenziamento che, si spiega "fornisce un concreto supporto a
una piena libertà di scelta ed espressione della personalità da
parte delle donne". Il piano interviene però non solo a sostegno
delle donne ma punta sulle ragazze con 1 miliardo destinato a
favorire l'accesso alle competenze STEM con particolare
riferimento alle pari opportunità; un programma nel quale sono
coinvolte 370.000 classi ed almeno 2 milioni di studentesse
(entro l'Anno accademico 2024/25).
Sul fronte dell'occupazione, nella missione 5, il Pnrr poi
introduce un'altra importante novità annunciando un intervento
normativo per introdurre clausole per l'occupazione di donne e
giovani nell'esecuzione di progetti del Recovery. Nei bandi di
gara, cioè, ci saranno vincoli per condizionare l'esecuzione dei
progetti all'assunzione di giovani e donne, anche per il tramite
di contratti di formazione/specializzazione Un intervento di 400
milioni, è poi dedicato a favore dell'imprenditoria femminile.
La parità di genere in azienda comunque avrà un sistema di
certificazione ufficiale: per realizzarlo è prevista una
dotazione di 10 milioni di euro.
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