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'9 storie di donne', oltre i ruoli e pregiudizi

Inclusione, welfare e gender gap nell'evento organizzato da Tim

Roma ANSAcom

Donne da zittire, da attaccare con le parole o, come ci racconta troppo spesso la cronaca, anche con la violenza fisica. Donne da odiare, che subiscono la misoginia e il sessismo, e che vengono messe all'angolo, trattate diversamente dagli uomini, anche sui luoghi di lavoro. Sono questi i temi al centro dell'evento "9 storie di donne", organizzato a Roma da TIM nell'ambito della terza edizione della 4 Weeks 4 Inclusion, il più grande evento interaziendale dedicato all’inclusione che quest’anno vede impegnati 300 partner nel realizzare una maratona di quattro settimane consecutive con un ricco programma di eventi digitali.

A partire dalla domanda "se non fossi stata donna la tua storia sarebbe stata diversa?", sono state tante le testimonianze, dalla cantante Noemi alla giornalista Maria Latella, dalla linguista Vera Gheno alla scrittrice Michela Murgia a Cristina Pozzi, Ceo Edulia, Dal Sapere Treccani, per comprendere se e in che modo il sesso possa aver influenzato la sfera professionale. Anche se da ambiti e punti di vista diversi, per tutte le partecipanti al dibattito la risposta alla domanda iniziale è stata "sì", a sottolineare proprio quanto l'essere donna abbia rappresentato un fattore con cui fare i conti nell'ambito della carriera. "Nella mia famiglia mio padre non mi ha mai detto che non potevo fare delle cose perché donna", ha detto Noemi.

"Nell'ambiente musicale le donne hanno fatto passi da gigante. E' bello che ci siano molte autrici, poche ancora invece sono le produttrici e le manager. In passato erano poche le cantautrici, c'erano le interpreti con un team di uomini che scrivevano per loro, anche se è vero che artiste come Mia Martini, Patty Pravo o Ornella Vanoni hanno fatto tanto". "Io sono riuscita a tirare fuori la mia femminilità, prima pensavo potesse essere ostacolo, che svalutasse il mio lavoro", ha aggiunto l'artista, "Sono felice che ora si voglia liberare il corpo, e che finalmente ci stiamo prendendo il nostro spazio". "Perché ci sono solo 3 direttrici di giornali in Italia (Agnese Pini, Norma Rangeri e Nunzia Vallini, ndr)? Perché il branco degli editori è quasi tutto maschile, quindi i soldi e gli investimenti vanno ai membri del branco", ha spiegato Maria Latella, "questo significa che bisogna lavorare perché ci si abitui a interagire con codici diversi: se il branco è di cani si deve abituare ad accogliere anche un gatto". E sulla sua esperienza personale la giornalista ha sottolineato quanto l'essere donna abbia rappresentato una spinta a fare di più: "Nella mia famiglia sono stata la prima a prendere la patente e a laurearmi", ha raccontato. "Nella prima parte della mia carriera volevo essere una 'uoma', fare tutto ciò che facevano gli uomini. Poi sono entrata in contatto con la mia parte femminile dirigendo un giornale per un pubblico di donne e mi si è aperto un mondo. Forse se fossi stata uomo non avrei bruciato le tappe e mi sarei accontentata di più". Giulia Blasi e Lorenzo Gasparrini hanno posto invece l'accento sulla misoginia, come un fenomeno "invisibile. Non si tratta di trovare colpevoli, serve chiedersi in che modo tutti siamo complici: non esistono donne che sfuggono alla misoginia perché il problema è culturale".

"L'inclusione e il welfare sono la base della nostra azienda e di tutto ciò che facciamo", ha detto Paolo Chiriotti, Chief Human Resources and Organization Officer di TIM. "Non si tratta solo di accettazione e di valorizzazione delle diversità ma anche di business: ci sono studi a livello internazionale che ce lo dimostrano, come quello condotto da Forbes che indica come le aziende che privilegiano logiche di inclusione hanno un 33% in più di possibilità di competere sul mercato". “La 4 Weeks 4 Inclusion è una maratona di eventi all’interno della quale si susseguono iniziative organizzate dalle singole aziende per un totale di oltre 300 partecipanti. E poi è un mosaico fatto da queste piccole tessere all’interno delle quali ciascuna azienda presenta quello che quest’anno sente come il punto più importante. Noi sentiamo tantissimo il tema della parità di genere e lo abbiamo ricordato con questa giornata”, ha aggiunto Andrea Laudadio, Responsabile TIM Academy & Development in TIM.

In collaborazione con:
Tim

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