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Rischi: Araldi “Il Global Risk Report evidenziava segnali”

Il ceo di Marsh Italia, serve un nuovo tipo di leadership

Milano ANSAcom

La gestione del rischio in un momento che è stato definito la “tempesta perfetta” è stato al centro della tavola rotonda dal titolo “Il futuro (in)atteso”, promossa da Marsh McLennan. A margine dell’evento sono intervenuti sul tema Marco Araldi, ceo di Marsh Italia, Elena Goitini, ceo di BNL BNP Paribas, Laura Cioli, ceo di Sirti Group, ed Elena Zambon, presidente del Gruppo Zambon. “Molto spesso ci si sorprende di determinati avvenimenti, ma il cosiddetto futuro inatteso è veramente inatteso, o avevamo degli indicatori? Oggi ci troviamo in quella che viene definita una tempesta perfetta, ma il Global Risk Report evidenziava questi pericoli e dobbiamo capire qual è il ruolo della leadership e qual è la strategia che le aziende mettono in atto per affrontare i rischi correnti, ma soprattutto per essere ancora più preparati in un futuro ai rischi “così definiti, inattesi” le parole di Marco Araldi. “È un contesto caratterizzato da grandissima incertezza, che può diventare uno spazio creativo, portare valore, ma per sfruttare questo spazio occorre essere preparati.

Come si fa? Bisogna farlo provando anche a mettersi in discussione, a mettere in discussione uno status quo e ad allenare competenze che fino a oggi abbiamo forse considerato solo addizionali”, ha dichiarato Elena Goitini. “Credo che la risposta a queste situazioni sia la capacità d’adattamento e la capacità di reazione che dev’essere il frutto di un grande lavoro di revisione delle risorse e del modo di lavorare. I tre elementi chiave sono la capacità di avere una trazione che non viene da un solo punto dell’azienda ma che è distribuita su più persone. La capacità di pianificare sempre e continuamente con circoli sempre molto rapidi e la capacità di guardare anche al di là del proprio ruolo nella filiera, lavorare in una logica di sistema” ha sottolineato Laura Cioli, ceo di Sirti Group. “Il futuro inatteso credo sia ormai una necessità, non ci sarà un ritorno a un “new normal”, ma un ritorno a un “never normal”. Non credo vi sia una ricetta valida per tutti, ma c’è una soluzione adatta a ogni impresa, che però deve risolvere i temi dell’oggi, ma contemporaneamente anche del futuro. Questo vuol dire concentrarsi sul futuro, dove viene ribadito un significato forte del purpose dell’impresa, costruendo un futuro dove un maggior numero di persone ha piacere e voglia di stare” ha concluso Elena Zambon, presidente del Gruppo Zambon.

In collaborazione con:
MARSH Mc LENNAN

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