"Un difficile rapporto con l'Ersi,
l'ente regionale di gestione del servizio idrico abruzzese",
visto più come "un freno nell'attività sul territorio che come
elemento di supporto alle iniziative". E' quanto emerso nel
corso della nuova seduta della Commissione d'inchiesta, in
Consiglio regionale, sull'emergenza idrica in Abruzzo, a cui
oggi partecipano le sei società di gestione del territorio, che
sul tema hanno di fatto espresso una posizione comune. A fare il
punto, mentre i lavori sono ancora in corso, è la presidente
della Commissione d'inchiesta, Sara Marcozzi.
Alla seduta stanno partecipando i presidenti delle società
di gestione del servizio idrico abruzzese, cioè Aca, Sasi, Saca,
Gsa, Ruzzo Reti e Cam. "Quello che emerge, ognuno con le proprie
specificità e a seconda delle singole esigenze - afferma
Marcozzi - è una mancanza di comunicazione chiara con i vertici
dell'ente che certamente non aiuta. Vista l'importanza del
controllo di un bene pubblico come l'acqua, è compito di
un'Istituzione regionale intervenire con ogni mezzo a
disposizione. Per questo tra gli obiettivi che si è posta la
Commissione è proprio quello di intervenire sulle lacune su
qualsiasi livello, stabilendo un contatto chiaro tra le parti e
superando le eventuali criticità che si sono create negli anni".
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