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Brioni, sindacati, 2 giorni di sciopero, no a chiusura reparti

Brioni, sindacati, 2 giorni di sciopero, no a chiusura reparti

In stabilimento Penne a rischio 86 addetti Maglieria e Camiceria

PENNE, 22 settembre 2021, 15:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Due giorni di sciopero domani e venerdì 24 settembre sono stati annunciati dai sindacati nello stabilimento Brioni Roman Style di Penne (Pescara). I temi: chiusura reparti Maglieria e camiceria, orario di lavoro, rotazione dei lavoratori in cassa integrazione e relazioni industriali. "Il 30 settembre è alle porte e 86 lavoratori dei reparti di maglieria e camiceria - scrivono Filctem-Cgil, Uiltec-Uil e Femca-Cisl - sono sui carboni ardenti a causa dell'accelerazione messa in atto a fine agosto dalla Direzione aziendale che ha dichiarato la chiusura dei due reparti, dopo la scarsa adesione al percorso previsto dall'accordo di uscite volontarie con incentivo all'esodo, soprattutto da parte dei lavoratori pensionabili".
    L'azienda ha comunicato ai lavoratori di tali reparti, prosegue la nota, "che la possibilità di proseguire il rapporto di lavoro dopo il 31 ottobre 2022 è ridotta al lumicino, facendo emergere che per raggiungere l'obiettivo di tagliare 321 posti di lavoro in Brioni si sta facendo leva sui lavoratori di maglieria e camiceria, inducendoli a decidere di abbandonare il posto per accedere all'incentivo a fronte dell'incertezza del futuro".
    Il sindacato ha chiesto un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico per sollecitare la corretta applicazione dell'accordo sottoscritto, anche in virtù del blocco dei licenziamenti previsto per aziende che, come Brioni, utilizzano la cassa integrazione Covid 19. "Le pressioni - scrivono i sindacati - per sottoscrivere i verbali di conciliazione per uscite incentivate entro il 30 si susseguono.
    Riteniamo inaccettabile la chiusura di due reparti che finora hanno sempre garantito volumi e professionalità. L'azienda, oltre agli stabilimenti di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, ha una camiceria a Curno (Bergamo) che, a differenza del sito vestino, non sarà toccata da questa riorganizzazione; inoltre, dopo la dichiarazione di esuberi da parte aziendale al Mise, la Maglieria è il reparto che ha lavorato di più e quello che ha avuto la maggiore performance in termini di volumi".
   

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