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Scuola: Flc-Cgil L'Aquila, vaccinazione non risolve problemi

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Scuola: Flc-Cgil L'Aquila, vaccinazione non risolve problemi

Del Biondo, irrisolti nodi organico, trasporti ed edifici

PESCARA, 30 luglio 2021, 13:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Nonostante sia passato un anno e l'emergenza si sia trasformata in normalità i nodi che impediscono una tranquilla apertura dell'anno scolastico ed il ritorno alla didattica in presenza, che lo stesso CTS ritiene prioritario, non sono stati sciolti: dai trasporti alle mense, dall'adeguamento degli spazi a collegamenti lineari e coerenti tra scuola e sanità nulla è cambiato. Abbiamo la sensazione che il problema sia sottovalutato e che assisteremo di nuovo ad un anno scolastico all'insegna dell''io speriamo che me la cavo'".
    A sostenerlo è la segretaria generale Flc Cgil L'Aquila, Miriam Anna Del Biondo.
    "Pensare che la vaccinazione sia l'unica possibilità di tornare alla didattica in presenza diffusa - spiega - è una banalizzazione del problema. Una vaccinazione diffusa non può essere risolutiva se non si affrontano problemi di gestione più ampi ed annosi. Sono necessarie indicazioni precise e non si può pensare che, di nuovo, come se un anno non fosse trascorso, dovranno essere i dirigenti scolastici ad assumersi l'onere di gestire situazioni emergenziali che inevitabilmente si verificheranno quando, al primo contagio, un'intera classe andrà in quarantena".
    In provincia dell'Aquila, ad esempio, "a che punto siamo con il potenziamento dei trasporti? I ragazzi e le ragazze che da settembre si muoveranno sui mezzi pubblici da tutta la provincia per raggiungere le scuole secondarie di secondo grado che sono solo all'Aquila, Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro lo faranno in sicurezza - aggiunge - o di nuovo avranno ingressi scaglionati? Di nuovo li lasceremo intristire davanti al computer, sapendo i rischi che questo comporta per la loro tenuta psicologica e formativa?" "Apprendiamo - sottolinea la Del Biondo - che l'organico covid è confermato. Ma in che misura? Quando sarà assegnato? Quali saranno i criteri per la sua assegnazione alle istituzioni scolastiche? E questa risponderà alle reali esigenze delle scuole o sarà frutto di una mediazione al ribasso come lo scorso anno? E il personale precario, così reclutato, di nuovo dovrà soffrire per avere lo stipendio o smetterà di essere figlio di un dio minore?"
   

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