Mettere uno stop a prodotti che
arrivano da Iran, Afghanistan e Paesi limitrofi al fine di
difendere al meglio il made in Italy e le eccellenze italiane.
E' questo lo spirito dell'app Truffle-Market, applicazione messa
a punto dall'Associazione nazionale tartufai italiani,
presentata a Roma presso il ministero delle Politiche agricole
alimentari e forestali alla presenza del sottosegretario Mipaaf
con delega al settore, Gian Marco Centinaio. L'iniziativa ha
l'obiettivo di garantire maggiore trasparenza e tutelare i
cavatori di tartufo dalla concorrenza sleale e dalle frodi
commerciali grazie a un certificato di provenienza, utilizzando
la tecnologia blockchain. Ad oggi in Italia i tartufai sono
circa 200 mila, quelli iscritti all'Associazione nazionale
tartufai italiani quasi un migliaio. "Il tartufo - dice Riccardo
Germani, presidente dell'Associazione Nazionale tartufai
Italiani - viene sempre raccolto immaturo, per evitare il
deperimento e per questo serve la tracciabilità. Si tratta di
una opportunità per il Made in Italy, se volete comprare il
tartufo italiano utilizzate questa app, ridiamo forza ai nostri
prodotti, che sono eccellenze". "Oggi abbiamo uno strumento in
più - afferma il sottosegretario Centinaio - per identificare il
prodotto 100% made in Italy e un mezzo per contrastare la
contraffazione. Utilizzando la tecnologia blockchain
valorizziamo le nostre eccellenze e nello stesso tempo la
professionalità dei cavatori che sono dei custodi del
territorio" . L'app, già operativa per la vendita, prevede
consegne di prodotto entro 48 ore con contenitori che
garantiscono le qualità organolettiche. I tartufai ammessi alla
vendita sono i soci dell'associazione nazionale tartufai
italiani e quelli scelti dai presidenti regionali. I ristoratori
che faranno acquisti avranno una apposita targa di
riconoscibilità. Al sottosegretario Centinaio è stata consegnata
una targa simbolica come primo degustatore di tartufo italiano
certificato blockchain.
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