Luogo - Edificio storico

Palazzo Chiaramonte-Steri

Luogo: Piazza Marina, 59, Palermo

Iniziato nei primi anni del XIV secolo, fu la grande dimora di Manfredi Chiaramonte, conte dell'immenso e potente feudo di Modica, alla cui committenza si deve il soffitto della Sala Magna. Dagli inizi del XV secolo al 1517 fu residenza dei Viceré spagnoli, poi sede della Regia Dogana e, dal 1600 al 1782, del Tibunale dell'Inquisizione. Restaurato negli anni cinquanta dall'architetto Carlo Scarpa, è oggi sede del Rettorato dell'Università di Palermo. Il restauro fu assai contestato: il primo responsabile dei lavori, l'architetto Giuseppe Spatrisano, lasciò l'incarico in polemica con altri professionisti palermitani, per la decisione di eliminare alcuni tra i segni fondamentali della storia del Palazzo (la Scala dei Baroni, l'antico orologio, la piattaforma dei condannati, le gabbie interne, e tutto ciò che in qualche maniera potesse ricordare i suoi orribili trascorsi legati all'Inquisizione). Di pianta quadrata e massiccia volumetria, il Palazzo segna il passaggio fra il castello medievale e il palazzo: l'esterno è caratterizzato da bifore e trifore con tarsie in pietra lavica. Nelle prigioni, rimangono i graffiti dei carcerati, testimonianza unica delle sofferenze patite: emersi sotto l'intonaco, nel corso dei lavori di restauro, le scritte in dialetto sono accompagnate a un dipinto che raffigura la prua di una nave e un inquisitore col campanaccio in mano. Tra i graffiti, resistono anche alcune tra le pochissime testimonianze della presenza ebraica sull'Isola. Durante il restauro della facciata sono venuti alla luce i solchi lasciati dalle pesanti gabbie appese dove venivano esposte le teste mozzate dei baroni che si ribellarono a Carlo V. La Sala Magna (detta anche dei Baroni), è caratterizzata da un soffitto ligneo (1377-1380) dipinto da Cecco di Naro, Simone da Corleone e Pellegrino Darena da Palermo. Le rappresentazioni mostrano i temi moralistici-didascalici della società isolana del Trecento: tornei cavallereschi, l’esaltazione della donna e la rivisitazione del passato in chiave epica e romanzesca. All'interno del Palazzo è anche custodito il celebre dipinto di Renato Guttuso, la "Vucciria".

Info:

Da martedì a sabato 9:00/13:00; 14:30/18:30; domenica 10:00/14:00.

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