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Scoperti a Venezia nuovi autografi di Baldassare Galuppi

Scoperti a Venezia nuovi autografi di Baldassare Galuppi

In Biblioteca del Conservatorio Marcello emerse 70 composizioni

VENEZIA, 04 febbraio 2022, 14:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nel corso dell'opera di riordino e catalogazione che la Biblioteca del Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia ha intrapreso dalla fine del 2020 sono stati ritrovati più di 70 autografi di Baldassare Galuppi in un lotto di circa 360 manoscritti settecenteschi, perlopiù anonimi, che attendevano di essere attribuiti. L'identificazione è stata realizzata grazie alla consulenza di Franco Rossi, uno dei massimi esperti di storia della musica veneziana, autore del Catalogo tematico delle opere di Galuppi (iniziativa del direttore dei Solisti Veneti Claudio Scimone, sostenuta da Regione Veneto e dal Comune di Venezia) e dunque conoscitore della mano del compositore.
    Si tratta principalmente di musica sacra, ovvero di vespri, salmi, messe (tra le quali un requiem), mottetti e brani diversi per le liturgie. I manoscritti, di varia consistenza, sono databili, ad una prima analisi, al decennio tra il 1740 e il 1750. "L'attribuzione dei manoscritti a Baldassare Galuppi accresce ulteriormente il grande valore delle raccolte storiche della Biblioteca del Conservatorio", dichiarano i bibliotecari del Marcello Paolo Da Col e Silvia Urbani. "Sicuramente tra gli autografi vi sono degli inediti, individuarli e ricercarne eventuali copie in altre biblioteche - annunciano - sarà uno degli obiettivi del progetto di studio che inizierà quest'anno e che una volta concluso verrà presentato pubblicamente".
    Soddisfazione per la scoperta anche da parte di Roberto Gottipavero, direttore del Conservatorio: "l'inestimabile valore della nostra Biblioteca si accresce ulteriormente con questa nuova scoperta, grazie all'incessante lavoro di ricerca dei suoi responsabili. Siamo desiderosi di conoscere gli esiti delle indagini sui nuovi materiali emersi e felici che il Conservatorio possa cogliere un'occasione così significativa per la ricerca e per la diffusione di un repertorio legato alla produzione veneziana del '700 ad opera del Buranello".
   

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