(ANSA) - VENEZIA, 13 GEN - Prosegue la discesa dei contagi
Covid in Veneto (1.884 nelle ultime 24 ore) e deflettono anche i
numeri delle terapie intensive. Ma è presto per dire se questi
parametri saranno decisivi per non spingere la regione in fascia
rossa. Resta molto alto, ad esempio, il dato giornaliero dei
morti: oggi 91, dopo i 166 di ieri, per un totale che va verso
le 8.000 vittime da quando è iniziata l'epidemia (7.684). La
regione sta spingendo sul fronte dei vaccini, e da oggi ospedali
e Ulss possono contare anche sulle prime 7.800 dosi di Moderna
che - ha spiegato il governatore Luca Zaia - sono state
distribuite alle Regione in percentuale alla popolazione over
80. Quanto alle fiale del vaccino Pfizer, Zaia ha riferito che
il Veneto ha in carico 81.998 dosi, ed ha superato il 70,15%
delle somministrazioni: "ormai stiamo arrivando gnella fase dei
primi richiami per le persone vaccinate il 27 dicembre".
Scende, come detto, la pressione sugli ospedali, che
presentano 2.988 malati Covid ricoverati nei reparti non critici
(-40), e 360 (-31) nelle terapie intensive. E anche l'incidenza
dei contagi sui tamponi si sta abbassando - ha sottolineato Zaia
- "ma scommetto - ha osservato - che nessuno scriverà che ieri
abbiamo fatto 54 mila tamponi". Sarà però la quota di
occupazione dei posti letto in terapia intensive e nelle aree
non critici a essere determinante per la classe di rischio in
cui sarà inserita la Regione. In base al decreto dell'aprile
2020 del Ministero della salute, infatti, la soglia di allerta
dei posti letto 'intensivi' deve essere del 30%; il Veneto
compare invece tra le 9 regioni che la superano, ieri era al
36%. Stesso discorso per i posti occupati in area 'non critica',
ovvero reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive. La
soglia limite individuata era al 40%; tra le 10 regioni che la
superano figura il Veneto (43%).
Intanto, il direttore generale della sanità del Veneto,
Luciano Flor, è tornato spiegare come vengono impiegati i
tamponi e quali sono le metodologie per l'individuazione
quotidiana dei nuovi positivi- "In Veneto - ha detto - i tamponi
rapidi sono stati sempre usati per lo screening, quelli
molecolari per la diagnosi, seguendo pedissequamente le
circolari ministeriali". E soprattutto: "i dati riguardanti
l'incidenza dei casi positivi sui tamponi sono sempre stati
comunicati solo in riferimento ai tamponi molecolari fatti".
(ANSA).