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Assessore veneto canta 'Faccetta nera', polemiche e scuse. Zaia si dissocia

Elena Donazzan aveva intonato la canzone fascista alla radio. Lei replica: "Caso montato dalla sinistra"

La richiesta di dimissioni e l'intervento della magistratura per l'ipotesi di reato di apologia del fascismo sono state avanzate da alcune forze di centrosinistra nei confronti di Elena Donazzan, assessore all'Istruzione della Regione Veneto ed esponente di Fdi, per aver intonato "Faccetta nera" durante il programma radiofonico "La Zanzara".

Una breve esibizione telefonica, su provocazione dei conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo; di fronte alla richiesta di scegliere tra il motivo fascista e 'Bella ciao', Donazzan ha detto di ricordare la canzone fascista, ascoltata in famiglia fin da piccola.

L'episodio è stato segnalato dal coordinamento di "Il Veneto che vogliamo", lista civica che ha appoggiato il candidato presidente Arturo Lorenzoni alle ultime regionali. "Questo clima di intollerabile revisionismo - sottolinea la nota - che ha ormai sdoganato il fascismo manifesto di una figura istituzionale è il simbolo di una regressione culturale e civile. Che tipo di scuola ha in mente Donazzan, sempre che fra una canzonetta fascista e l'altra possa avere spazio per occuparsi di scuola, forse ha in mente quella del ventennio quando gli insegnanti che non erano fascisti venivano licenziati?", conclude la lista civica.

Il segretario regionale di Articolo Uno, Gabriele Scaramuzza, ricordando le parole del presidente della Regione Luca Zaia in occasione del 25 aprile 2020, sottolinea che "o il presidente Zaia crede sinceramente in quello che ha scritto, e quindi tocca a lui rimuovere dal suo incarico l'assessore Donazzan, oppure avalla il suo asessore, dimostrando di non essere persona che crede nelle proprie parole".

"L'assessore si deve quantomeno scusare. Conosco la sua sensibilità. Non l'ho sentita, penso che le scuse siano doverose", ha detto il presidente del veneto Luca Zaia. Sulle richieste di dimissioni "prendo atto delle richieste. me ne arrivano ogni giorno", ha concluso.

"Sto subendo minacce ed insulti: pazienza, non è la prima e non sarà l'ultima volta, non accetto però lezioni sull'approccio che l'Italia tutta dovrebbe avere sui temi relativi al secondo conflitto mondiale", sostiene l'assessore. "Un periodo da consegnare definitivamente alla storia per ottenere una reale ed effettiva pacificazione nazionale -continua - assicurando dignità di memoria a tutti coloro hanno sacrificato la propria vita durante la guerra civile tra il 1943 ed il 1945". Se a sinistra, rileva Donazzan, "tra i pochi che condividono questa necessità, qualcuno si è sentito offeso, me ne scuso". "A tutti quelli, invece, che non vedono l'ora di sfruttare certe strumentalizzazioni per ribadire odio e livore - osserva - non ho nulla da dire. Sarebbe inutile". Donazzan conclude: "ora passo e chiudo, perché da assessore della mia amata terra, il Veneto, ho cose molto più importanti di cui occuparmi".

L'assessore all'istruzione del Veneto, Elena Donazzan, non compare più sui social. Il suo profilo non risulta più Facebook, Instagram e Twitter. La decisione sarebbe legata all'aver intonato 'Faccetta nera' alla radio. "Uccisa da Fb and Co - commenta all'ANSA -. Si chiama pulizia etnica del pensiero".

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