(ANSA) - AOSTA, 18 GIU - "Siamo all'epilogo di una lunga e
dolorosa storia che ha visto agire le istituzioni in contrasto e
in aperto e ingiustificato conflitto nei confronti di una
famiglia valdostana che chiedeva semplicemente che venissero
rispettati i diritti del suo bambino, affetto da una grave e
rara malattia disabilitante. Chissà che l'Assessore alla sanità,
insieme all'azienda Usl su cui non ha vigilato con la dovuta
competenza e sensibilità, sappiano anche dare le doverose
spiegazioni sull'accaduto e scusarsi con questa famiglia". Lo
dichiara la consigliera Daria Pulz (Adu) commentando
l'intervento del Tar che ha dichiarato nullo il "Progetto di
vita" presentato dalla Regione per il bambino di una famiglia di
Gignod che convive con una grave forma di disabilità.
"A difesa dei genitori - continua - è dovuto intervenire persino
il Tribunale dei minori che ha rigettato le accuse messe
incredibilmente in campo dall'Usl. Definire la vicenda kafkiana
rende poco l'idea del dramma che ha sofferto tutta la famiglia
che da anni, grazie anche alla collaborazione della sorellina,
accudisce il bambino con tutti i mezzi che ha a disposizione.
Apprendiamo con soddisfazione che, per la seconda volta, il Tar
della Valle d'Aosta ha riconosciuto le ragioni della famiglia di
Gignod, dichiarando nullo il 'Progetto di vita' presentato dalla
Regione e condannando quest'ultima al pagamento di 5.000 euro di
spese, nonché alla riformulazione del Progetto stesso in maniera
più adatta ai bisogni socio-sanitari del bambino per garantirgli
una vita il più possibile sana e serena, nel rispetto dei suoi
diritti fondamentali". (ANSA).