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Coronavirus: infermieri e tecnici, no a commissario

Rischio confusione nelle competenze e rallentamenti decisionali

"La presenza di una sovrastruttura, come potrebbe essere quella di un Commissario straordinario regionale, rischierebbe di generare confusione di competenze e rallentamenti decisionali, in un momento in cui tutto cambia molto velocemente ed è necessario garantire risposte immediate".
    Lo sostengono, in una lettera, alcuni coordinatori e responsabili professionali delle professioni sanitarie (Infermieri, Ostetriche, Tecnici sanitari, Riabilitatori, Tecnici della prevenzione) e degli operatori di supporto dell'Usl della Valle d'Aosta.
    "Le professioni sanitarie nel loro insieme, con il personale di supporto, sono riuscite finora - si legge - a far fronte all'emergenza, con un elevato grado di professionalità, dedizione e umanità, dimostrando capacità assistenziali e organizzative non indifferenti, oltre che una notevole disponibilità e flessibilità nell'accettare, progettare e gestire i notevoli cambiamenti che sono stati finora realizzati in tutti i settori coinvolti dall'emergenza. Gli attuali livelli di autorità e responsabilità, nonché degli organismi direzionali e amministrativi, le professionalità mediche e sanitarie operanti nell'emergenza, hanno fronteggiato la fase più acuta della crisi, mettendo in atto processi organizzativi, clinici e assistenziali che hanno consentito finora di offrire quanto di meglio si possa alla popolazione assistita".
    "I problemi affrontati quotidianamente, peraltro comuni al resto del paese, riferibili essenzialmente - prosegue la nota - all'approvvigionamento di materiali e attrezzature, al soddisfacimento delle dotazioni organiche del personale assistenziale, allo snellimento di alcuni processi organizzativi, possono essere adeguatamente fronteggiati con le "normali" strutture amministrative, tecniche, sanitarie e con la "linea di comando" aziendale, che finora hanno operato sinergicamente per fronteggiare l'emergenza. La figura del Commissario straordinario in generale è utile all'inizio di un'emergenza, quando si ritiene che la Politica o la Direzione Aziendale non abbiano gli strumenti necessari per affrontarla, oppure quando la burocrazia è troppo lenta e il Commissario può derogarla in virtù dei suoi poteri speciali.Pensare oggi a un commissario straordinario pare essere un po' tardivo, perché il sistema sanitario, dopo più di un mese, ha già proceduto ad una auto riorganizzazione, riconvertendosi con un enorme sforzo da parte di tutte le sue componenti amministrative, organizzative e sanitarie, e ha messo in atto quanto necessario per far fronte alle necessità dei cittadini e all'inaspettata sfida sanitaria".
    Infine "il Commissario straordinario per l'emergenza sanitaria può essere utile quando le dimensioni territoriali (geograficamente parlando) e l'articolazione del servizio sanitario (per numerosità di strutture, di servizi) sono altamente complessi. La Valle d'Aosta, rispetto ad altre realtà regionali, non presenta tali caratteristiche". 

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