La Giunta regionale ha approvato le linee guida per lo svolgimento dell'attività di agricoltura sociale nel territorio regionale. Vengono definite quali sono le attività che possono essere svolte dalle fattorie sociali, ovvero "quelle volte all'integrazione in ambito agricolo di servizi finalizzati all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale di soggetti svantaggiati e a rischio di emarginazione, all'abilitazione e riabilitazione di persone con disabilità e alla realizzazione di attività educative, assistenziali e formative di supporto alle famiglie e alle istituzioni". "Si tratta quindi di iniziative - si legge in una nota - che hanno un'importante funzione anche per la multifunzionalità delle imprese agricole e per ampliare e consolidare le opportunità di occupazione e di reddito".
Possono avviare tali attività gli imprenditori agricoli, in forma singola o associata, e le cooperative sociali il cui fatturato derivante dall'esercizio dell'attività agricola sia prevalente, o comunque superiore al 30% di quello complessivo.
Sono state anche definite, tra le altre cose, le specifiche competenze che l'operatore deve possedere in relazione alla tipologia di attività che intende svolgere, le modalità di iscrizione e di tenuta dell'Albo regionale delle fattorie sociali, le modalità di presentazione e di valutazione dei progetti, la composizione dell'Osservatorio regionale sull'agricoltura sociale e tutti i requisiti per le fattorie didattiche.
Agricoltura, definite linee guida per fattorie sociali
Obiettivi sono inserimento lavorativo e inclusione
