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Mafia, Valle d'Aosta istituisce Osservatorio su legalità

Mafia, Valle d'Aosta istituisce Osservatorio su legalità

Dopo inchieste su infiltrazioni criminalità organizzata

AOSTA, 26 gennaio 2022, 12:03

Redazione ANSA

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Con 32 voti a favore e due astensioni (Progetto civico progressista) il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato l'istituzione dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso. Depositata il 26 novembre 2021 dai componenti dell'Ufficio di Presidenza, l'iniziativa si compone di dieci articoli e intende intervenire "per rafforzare il presidio della legalità nel territorio istituendo, presso il Consiglio regionale, un Osservatorio permanente quale organo provvisto di una propria fisionomia e struttura, di autonomia regolamentare e funzionale".
    Negli anni scorsi alcune inchieste hanno portato alla luce l'infiltrazione della criminalità organizzata, in dettaglio la 'ndrangheta, nella regionale alpina con collegamenti anche con la politica regionale.

"L'istituzione dell'Osservatorio permanente, strumento di lotta e contrasto a tutte le forme di criminalità, è una priorità indifferibile" ha evidenziato il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, relatore del provvedimento, che ha aggiunto: "Le organizzazioni mafiose sono infatti in continua trasformazione e rappresentano una minaccia, spesso invisibile, per la legalità, per la qualità della vita dei cittadini e per il futuro della nostra regione. Inoltre, i contesti di crisi economica e sociale alimentano il diffondersi dell'illegalità e lo scenario appare ancor più allarmante in prospettiva, tenuto conto dell'ingente flusso di denaro in arrivo nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza che, come già segnalato da varie autorevoli fonti, pare avere già destato l'interesse dei clan".
Per Erika Guichardaz (Pcp) "l'impianto di questa proposta di legge manca di completezza e organicità, sarebbe sembrato sensato dedicare qualche giorno in più ad un lavoro di approfondimento a seguito delle audizioni e delle criticità emerse, ma così non è stato". "La fretta improvvisa rispetto all'esame del testo - ha proseguito - non tiene conto delle richieste di modifica migliorative dell'impianto di legge che ci hanno quindi portate a presentare una serie di emendamenti elaborati da un gruppo di lavoro". Secondo Andrea Padovani (Fp-Pd) "la presenza della mafia in Valle d'Aosta non è più un'ipotesi, ci sono delle sentenze che la confermano. Gli obiettivi di queste organizzazioni sono il potere e il denaro, mentre la violenza è strumento sempre più residuale, il che le rende meno visibili ma più pericolose, con tendenze a infiltrarsi nel tessuto sociale, economico e politico. In Valle d'Aosta, i settori più toccati sono l'edilizia, il turismo e il commercio. Ecco quindi che abbiamo il dovere di contrastare questo fenomeno, senza paura di guardare in faccia la realtà".
Mauro Baccega (Misto) ha sottolineato che "si sarebbe dovuto fare un lavoro di approfondimento nella Commissione competente" mentre Albert Chatrian (Av-VdaUnie) ha osservato: "Che il testo sia stato proposto coralmente dall'intero Ufficio di Presidenza è importante, a dimostrazione dell'attenzione su questa tematica. Nel 2015, con il Presidente Bertin avevamo già proposto un testo, che oggi viene implementato in maniera robusta e organica". Infine il vicepresidnete della Regione, Luigi Bertschy, ha dichiarato: "Questa proposta di legge è stata redatta attraverso un confronto trasparente che ci ha consentito di raggiungere un importante obiettivo. Peccato non trovare l'unanimità dell'Aula su un tema così significativo".

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