Sono 4.101 le famiglie valdostane in povertà energetica, pari a 8.248 persone che nel 2021 "vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d'inverno, poco raffrescate d'estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi". La stima emerge da un'elaborazione dell'ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) sul rapporto 2023 dell'Osservatorio italiano sulla povertà energetica (Oipe).
"I nuclei familiari più a rischio - fa sapere Cgia - sono costituiti da un elevato numero di persone, si trovano in condizioni di disagio economico e le abitazioni in cui vivono sono in cattivo stato di conservazione".
La Valle d'Aosta è undicesima nella graduatoria delle regioni italiane con maggiore povertà energetica, con il 6,8 per cento di famiglie coinvolte. Se la media nazionale si attesta all'8,5 per cento - in crescita di 0,5 punti rispetto al 2020 - quella del Nord ovest è al 6 per cento. La situazione più critica si verifica in Calabria (16,7 per cento). Seguono la Puglia (16,4), il Molise (16), la Basilicata (15) e la Sicilia (14,6). Le regioni, invece, meno interessate da questo fenomeno sono la Lombardia (5,3), la Liguria (4,8) e le Marche (4,6).
Secondo Cgia si tratta di dati "sottodimensionati, in quanto riferiti a prima dello shock energetico scoppiato nel nostro Paese a inizio del 2022". Le principali condizioni professionali del capofamiglia che si trovano in povertà energetica "sono, in linea di massima, tre: disoccupato, pensionato solo e in molti casi, quando lavora lo fa come autonomo. Va infine sottolineato che le famiglie più a rischio, soprattutto nel Sud, sono quelle che utilizzano il gas quale principale fonte di riscaldamento".
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