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Legambiente, fare scelte su modello turismo invernale

Legambiente, fare scelte su modello turismo invernale

"Come si può pensare di progettare piste a 2700 metri di quota?"

AOSTA, 06 luglio 2022, 16:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il cambiamento climatico impone delle scelte anche sul modello turistico invernale. Come si può pensare di progettare piste a 2700 metri di quota da innevare artificialmente? Come garantire che le enormi quantità di acqua da impiegare non siano sottratte ad altri settori, per esempio all'agricoltura o all'uso potabile? Sarebbe bene poterne discutere pubblicamente. Chiediamo alla Giunta regionale di riportare le scelte sul progetto di Pila alla luce del sole". Lo scrive in una nota Legambiente in merito al progetto della nuova telecabina Pila-Platta de Grevon.
    "E' trascorso un mese dall'esito della procedura di Valutazione di impatto ambientale sul progetto. E' stata emessa una valutazione 'positiva condizionata', ossia un assenso generale al progetto, che deve però sottostare alle richieste di modifica, mitigazione degli impatti e gestione dei cantieri delineate dagli uffici regionali. Ora il parere positivo condizionato deve essere confermato con Deliberazione di Giunta: il problema è che il parere di Via di condizioni ne detta assai poche, rimandando le questioni più spinose alle successive fasi progettuali, le quali, però, si svolgeranno nell'ambito del tavoli previsti nell'Accordo di Programma tra la Regione e la società funiviaria. Ossia in situazioni e contesti totalmente sottratti alla partecipazione dei cittadini". Legambiente "chiede una cosa semplice semplice: perché questa scelta? Sono ormai anni che i progetti di collegamenti intervallivi e di impianti funiviari suscitano un vivace dibattito nella società valdostana. Di fronte al cambiamento climatico si confrontano due ipotesi: da un lato l'idea dell'amministrazione regionale e di una parte degli operatori turistici di mantenere il modello attuale di turismo invernale, orientato sullo sci alpino, innalzando la quota dei comprensori sciistici; dall'altro l'idea di cominciare da subito a lavorare ad un nuovo modello, che rinunci a nuovi grandi impianti, mantenga in servizio quelli esistenti ove possibile, e cominci a sviluppare nuove forme di turismo sostenibile invernale".
   

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