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Gran Baita, chiesti due rinvii a giudizio

Per Maquignaz e Colliard. Pm, speculazione basata su turbativa

La procura di Aosta ha chiesto il rinvio a giudizio di Federico Maquignaz, presidente della Cervino spa, e di Ezio Colliard, rappresentante legale della Vico - valdostana impresa costruzioni srl di Hone. Sono imputati per concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. L'accusa riguarda il presunto accordo sulla cessione dell'albergo Gran Baita di Cervinia, venduto nel 2016 dalla Cervino spa per 1 milione 570 mila euro alla Vico di Colliard.

L'imprenditore, insieme ad altre persone, ha poi costituito una nuova società (La Gran baita srl) che nel novembre 2018 ha rivenduto l'immobile a 4 milioni 350 mila euro e - sostiene la procura - senza effettuare alcun lavoro. Il tutto è avvenuto con "accordi, collusioni e mezzi fraudolenti", turbando "la regolarità della procedura di vendita" o "il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando" per "condizionare le modalità di scelta del contraente garantendo alla Vico srl l'aggiudicazione con relativi ingenti vantaggi economici".

Il 17 marzo 2016 la Cervino spa (partecipata all'86 per cento da Finaosta) aveva trasmesso un invito a presentare offerte a nove soggetti, con un termine - sostengono gli inquirenti - "brevissimo", fissato al 21 aprile dello stesso anno. Due possibili acquirenti, tuttavia, avevano già comunicato in precedenza di non essere interessati, un altro aveva riferito di non riuscire a procedere entro quel termine mentre un quarto aveva presentato un'offerta di un solo euro. Maquignaz inoltre non aveva indicato alcun prezzo base, nonostante la stima di Finaosta, nel maggio 2016, fosse di 2 milioni e 58 mila euro (era di 2 milioni 880 mila nel dicembre 2015).


Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Chatillon/Saint-Vincent sono state coordinate dal pm Luca Ceccanti. Maquignaz è difeso dall'avvocato Corrado Bellora, Colliard dall'avvocato Monica Atzei.
Nato negli anni trenta come grande albergo, l'hotel Gran Baita - al centro dell'inchiesta - era stato semidistrutto da un rogo nel 1973 e fino a qualche anno fa ospitava alcuni uffici.
   

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