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Droga e estorsioni, sette arresti ad Aosta

Operazione 'malAosta' della Guardia di Finanza

Per spaccio di cocaina, estorsione e porto di armi di varia natura la guardia di finanza ha eseguito sette arresti e oltre venti perquisizioni domiciliari ad Aosta.
    L'operazione - ribattezzata 'malAosta' - è scattata all'alba (tranne due arresti compiuti ieri sera) e "si intreccia anche con fenomeni di violenza tra cui una furibonda rissa scoppiata nel marzo scorso al quartiere Cogne".

Nella notte tra il 12 e il 13 giugno i finanzieri hanno sequestrato un etto di cocaina e hanno arrestato Raffaele D'Agostino e Caterina Battaglia. In carcere sono finiti poi - con un provvedimento di fermo di indiziato di delitto disposto dai pm Luca Ceccanti e Francesco Pizzato, coordinati dal procuratore capo Paolo Fortuna - Francesco Battaglia per il reato di porto di arma da fuoco e concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, Antonio D'Agostino, Marino D'Agostino, Giuseppe Caponetti, Albert Bushaj (già coinvolto in altre inchieste per cessione di droga e conosciuto come l''avvocato'), tutti per spaccio di sostanze stupefacenti. Per la detenzione di alcune armi rinvenute nelle perquisizioni di stamane è stato denunciato a piede libero Gaetano Nicotera. Tra le armi sequestrate un proiettile calibro 308, quattro coltelli a serramanico, tre coltelli di altro tipo, una balestra, un taser ed un machete lungo oltre 40 centimetri, "rinvenuto a bordo di un'auto e quindi, ancora una volta, nella
immediata disponibilità e conseguentemente idoneo ad arrecare offesa". Oltre allo spaccio di cocaina sono emersi altri aspetti come l'uso e il porto di armi, dai coltelli "spesso portati sulla persona o sui mezzi di trasporto, ma anche armi improprie, come un tubo di ferro lungo oltre un metro, con una rudimentale impugnatura e un grosso bullone in punta per aumentarne la capacità offensiva". Un secondo evento è "l'intrecciarsi dell'indagine per spaccio con la brutale rissa scatenata a marzo scorso sempre nella stessa zona del quartiere Cogne, nel corso
della quale diverse persone rimasero ferite e furono inoltre uditi colpi di armi da fuoco, allo stato non individuate".
Infine è stato messo in luce "il racket dei camioncini, vale a dire la spartizione delle piazzole di sosta tra diversi
soggetti, che stabilivano in modo categorico a quali venditori ambulanti assegnare lo spazio in cambio di prodotti alimentare od ortofrutticoli".

Gen.Ditroia, stupore per diffusione armi - "Evidentemente il controllo del territorio deve avere una maggiore incisività. Perché il dato che stupisce è che le armi vengono portate in modo piuttosto direi disinvolto da parte di alcuni soggetti, direi che sia una cosa non troppo immaginabile o ipotizzabile". Lo ha detto il generale Raffaele Ditroia, comandante regionale della guardia di finanza, durante la conferenza stampa sull'operazione MalAosta.
"Quello che è emerso - ha detto il generale - è un quadro un po' preoccupante in ordine alla diffusione non solo di metodi di sistemi violenti di questi soggetti, in una città che forse solo in apparenza mantiene un aspetto di luogo tranquillo, dove la criminalità o la microcriminalità in realtà non è poi così diffusa. In realtà sono emersi una serie di episodi riconducibili a violenze, intimidazioni, e l'aspetto che desta maggior preoccupazione al di là del dato relativo alla cessione di stupefacenti è quello su cui noi stessi abbiamo avuto una qualche forma di stupore è quello della diffusione del portare con molta disinvoltura armi, armi bianche ma anche pistole".
Facendo una "valutazione personale", il generale ha aggiunto: "Mi permetto di evidenziare come a mio giudizio la semplice attività di prevenzione non basta. In realtà ciò che è pagante per reprimere certi reati è l'attività investigativa. Chiaramente richiede un impegno molto diverso". 
   

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