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Pompeo a Roma, resta nodo 5G

Redazione ANSA

Poco più di un mese e tutto, negli Stati Uniti e anche nel mondo, potrebbe cambiare. Il governo italiano accoglie il segretario di Stato Mike Pompeo con questa consapevolezza. Alla quale, si affianca una certezza di cui, negli ultimi mesi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è fatto sempre portavoce: l'amicizia tra Italia e Usa, chiunque sieda alla Casa Bianca, non potrà subire conseguenze. Ed è un'amicizia che pesa, quella con l'alleato americano. Un alleato al quale il governo italiano, formula indirettamente un invito: aumentare il raggio della sua partecipazione su fronti caldi come quello libico o turco. La Libia e il Mediterraneo Orientale sono tra gli argomenti sul tavolo del bilaterale tra Conte e Pompeo a Palazzo Chigi.

Un bilaterale seguito da una semplice nota ufficiale, senza dichiarazioni alla stampa congiunta come accadde nel precedente vertice nella Capitale. E, nella nota, tra i temi sul tavolo del vertice, appare quello più spinoso: il 5G e il rapporto con la Cina. Punto sul quale il messaggio di Conte è chiaro: le norme italiane, grazie anche a un golden power notevolmente rafforzato nel corso dell'emergenza Covid, garantiscono standard di sicurezza elevati su infrastrutture e reti di comunicazione strategiche. E, era stato ribadito in un vertice ad hoc a Palazzo Chigi solo pochi giorni fa, la protezione sarà ulteriormente rafforzata. Ma la preoccupazione dell'amministrazione Trump è al limite del livello di guardia. L'Italia, agli occhi degli Usa, rischia di diventare oggetto della strategia di "espansione" cinese. Una Cina che, con Huawei, annuncia l'avvio dei lavori di un centro sulla cybersecurity proprio mentre Pompeo e a Roma. O che, attraverso i suoi colossi dell'economia marittima, ha puntato da giorni il suo obiettivo sul porto di Taranto. Per ora Conte e il governo mantengono la linea della prudenza. Da un lato ribadiscono, non solo agli Usa ma in ogni sessione internazionale, l'atlantismo italiano. Dall'altro, tentano di "europeizzare" il dossier 5G, convinte che nel settore sia anche l'Ue a dover dare linee guida omogenee per tutti. Ma non c'è solo il 5G tra i temi più caldi degli incontri politici di Pompeo.

C'è il fronte libico e quello turco, che nelle prossime settimane, vedrà l'Italia comunque coinvolta. "L'alleanza con gli Stati Uniti è in questo fondamentale per il dossier libico e i rapporti con la Turchia", sottolinea una fonte qualificata di governo. Facendo indirettamente riferimento al ruolo di "moral suasion" che gli Usa possono avere su due fronti: quello di Tripoli, dove si avvicina il momento della successione di Fayez al Serraj, successione sulla quale di allungano le mani della Turchia. E quello della crisi tra Grecia-Cipro e Turchia del Mediterraneo Orientale. Crisi che, domani, a Bruxelles, sarà oggetto del Consiglio straordinario Ue, all'interno del quale la Francia è capofila della linea dura nei confronti di Ankara. Su questi dossier, Conte e Luigi Di Maio auspicano un maggior attivismo americano, in ossequi anche a quell'approccio filo-atlantico di cui, negli ultimi tempi, il titolare della Farnesina si è fatto portavoce. Un approccio che non cambierà, in ogni caso. Nonostante quel "Giuseppi" scolpito su twitter da Donald Trump, come personalissimo endorsement alla permanenza di Conte premier nel governo giallorosa.

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