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Cento festival ed eventi per Umbria Jazz

Cento festival ed eventi per Umbria Jazz

Dalla Regione spilla di "Ambasciatori dell'Umbria nel mondo"

PERUGIA, 08 agosto 2019, 16:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Umbria Jazz fa cento. Cento edizioni di festival, tra quelli estivi a Perugia (46), invernali ad Orvieto (26), i 7 a Terni e i tanti altri eventi in giro per il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina. In occasione di questo importante traguardo, la Regione Umbria ha promosso una conferenza stampa di celebrazione per consacrare la manifestazione come "ambasciatrice umbra" della cultura e dello spettacolo in Italia e nel mondo. Un riconoscimento ai principali rappresentanti di un festival che, è stato ricordato, "è uno dei più importanti brand dell'Umbria all'estero e ambasciatore del Made in Italy nel mondo".
    A mettere la spilla di "Ambasciatori dell'Umbria nel mondo" al petto di Carlo Pagnotta (direttore artistico), Stefano Mazzoni (vicepresidente della Fondazione di Umbria Jazz) e Giampiero Rasimelli (direttore amministrativo) è stato il presidente della Regione Fabio Paparelli. Assente giustificato il presidente Renzo Arbore, a cui sarà consegnata in seguito, mentre su invito di Pagnotta anche Stefano Lazzari (direttore tecnico) ha ricevuto il riconoscimento, "in rappresentanza - ha detto il direttore artistico - di tutti quelli che lavorano dietro le quinte".
    Durante l'incontro nel Salone D'Onore di Palazzo Donini, il presidente Paparelli ha parlato di questo momento celebrativo come di "un percorso di fine legislatura a cui tenevamo molto", evidenziando che la Regione "è onorata di sottolineare questo straordinario risultato". "Il centrosinistra ha garantito la nascita e la crescita di Umbria jazz e l'auspicio - ha affermato Paparelli - è che tutto questo patrimonio, culturale, artistico, tecnico ed economico, possa confermarsi e crescere nei prossimi anni".
    "Umbria Jazz - ha ancora commentato Paparelli - negli ultimi anni, e con successo crescente, ha rappresentato un fenomenale veicolo di promozione turistica della nostra Regione e del made in Italy in molti paesi, con eventi e iniziative, confermandosi come una delle maggiori istituzioni culturali italiane e come tale ha avuto anche il riconoscimento dii patrimonio nazionale con una legge nazionale che il Parlamento ha approvato". Sono state ricordate a riguardo, oltre ai festival in Umbria, le edizioni del 'Top Italian Jazz' negli Usa, in Argentina, in Brasile e Giappone, il festival in Australia, in Serbia, e i concerti in Spagna, Cina, Albania, Francia, Grecia Regno Unito: rassegne che, sotto la denominazione 'Umbria Jazz presenta Top Italian Jazz', e patrocinate e volute dagli Istituti Italiani di Cultura all'estero, "hanno contribuito alla promozione degli artisti italiani all'estero".
    Un riconoscimento ad Umbria Jazz che Mazzoni e Rasimelli hanno definito "un punto di rilancio e non di arrivo". In vista, infatti, c'è l'edizione dei 50 anni nel 2023 e per il direttore amministrativo "è necessario stabilizzare il nuovo progetto che ha dato prova nelle ultime due edizioni di essere vincente perché si è investito in qualità, comunicazione e sostenibilità". A puntare il dito su alcune criticità ci ha pensato ancora Pagnotta, per il quale "i problemi con Orvieto vanno risolti, visto che se abbiamo realizzato 100 eventi, 26 sono stati fatti qui". Senza dimenticare la questione spazi: "Dopo quasi 50 anni non siamo ancora messi bene".
    All'iniziativa che ha insignito i presenti del titolo di 'Ambasciatori dell'Umbria nel mondo' è intervenuto anche Marco Molendini presidente di JIP (Jazz Italian Platform).
   

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