(ANSA) - PERUGIA, 01 AGO - Anche all'ospedale di Terni
l'ipertrofia prostatica benigna sarà trattata con il laser verde
(Greenlight), un trattamento chirurgico mininvasivo che utilizza
la tecnica di vaporizzazione in alternativa anche all'intervento
endoscopico classico. Accade grazie al contributo della
Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni.
Il nuovo strumento, che è sempre stato una priorità della
professoressa Elisabetta Costantini, direttore della clinica
urologica ad indirizzo andrologico ed uroginecologico, renderà
l'Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni - si legge in un suo
comunicato - ancora più competitiva in tutti gli ambiti della
specialistica urologica, con riferimento anche al trattamento di
quella che è una delle patologie più diffuse nella popolazione
maschile, seconda solo all'ipertensione arteriosa.
"L'ipertrofia della prostata è una patologia strettamente
legata all'invecchiamento, - spiega la professoressa Elisabetta
Costantini - che colpisce circa il 50% degli uomini tra i 51 e i
60 anni e fino al 90% sopra gli 80 anni. Si stima che ne
soffrano complessivamente 7 milioni di uomini in Italia e più di
110 milioni nel mondo, dati che inquadrano la dimensione della
patologia come uno dei grandi problemi dei sistemi sanitari".
Rispetto alle tecniche chirurgiche oggi maggiormente
impiegate, come l'intervento endoscopico classico (Turp,
resezione endoscopica transuretrale della prostata), il laser -
viene spiegato - è una tecnica ancora meno invasiva con cui si
ottengono gli stessi risultati funzionali per il paziente, ma
con una percentuale minore di complicanze, minori tempi di
degenza e in generale tempi di recupero decisamente inferiori in
quanto, grazie alla coagulazione immediata dei tessuti si ha un
minore sanguinamento durante l'intervento. "Questa nuova
metodica - continua la professoressa Costantini - ci permette di
intervenire in sicurezza su particolari categorie di pazienti
come i portatori di pacemaker o anche pazienti ad alto rischio,
come quelli con malattie cardiovascolari e della coagulazione,
che non saranno costretti a sospendere la terapia anticoagulante
e o antiaggregante prima dell'intervento, proprio perché il
laser verde determina l'istantanea coagulazione dei vasi
evitando il sanguinamento".
I primi due pazienti operati a fine luglio sono stati dimessi
in seconda giornata "con grande soddisfazione e ottimi risultati
funzionali, e dopo pochi giorni hanno potuto riprendere le più
comuni attività quotidiane", sottolinea ancora l'Azienda
ospedaliera.
La professoressa Costantini e tutta la direzione aziendale
"ringraziano la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni
per il cospicuo contributo elargito per l'acquisizione dello
strumento, e il suo costante impegno nell'ambito della sanità
pubblica e nell'opera di potenziamento tecnologico in favore
dell'Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, aspetto di
fondamentale importanza per una azienda ospedaliera
universitaria vocata all'alta specialità". (ANSA).