(ANSA) - PERUGIA, 11 SET - Perugia e l'Umbria per quattro
giorni al centro del dibattito scientifico internazionale,
grazie al corso di alta formazione sulla Medicina basata
sull'evidenza (Ebm), promosso dal Cochrane Neurological Sciences
Field, che ha riunito nel capoluogo umbro oltre 30 giovani
operatori sanitari fra neurologi, fisioterapisti, infermieri,
specializzandi e ricercatori in neurologia provenienti da nove
paesi del mondo, come Australia, Belgio, Colombia, Equador,
Romania, Russia, Turchia, Regno Unito e Italia.
Martedì 10, nella sala convegni del Deco Hotel di Ponte San
Giovanni, la prima giornata di studio e confronto aperta dalla
dottoressa Teresa Cantisani, direttore della struttura complessa
di Neurofisiopatologia dell'azienda ospedaliera di Perugia e
direttore del Cochrane Neurological Sciences Field, gruppo di
lavoro dell'organizzazione internazionale Cochrane, che dal 2007
ha sede a Perugia, presso la Regione Umbria.
"In un'epoca di fake news - ha detto Cantisani - vogliamo
formare una nuova classe di medici e operatori sanitari in grado
di garantire ai pazienti cure sempre più appropriate, attraverso
una maggiore attenzione alla ricerca, all'innovazione, allo
scambio di esperienze a livello internazionale e alla medicina
basata sulla metodologia, cioè su una serie di regole che
consentono di stabilire concretamente sicurezza ed efficacia di
tutti gli interventi farmacologici e sanitari in generale".
All'iniziativa è intervenuto anche Luigi Rossetti, direttore
della Direzione Salute della Regione Umbria, sottolineando che
"il confronto con operatori sanitari di altri Paesi rafforza la
qualità del sistema sanitario umbro e consente ai nostri
professionisti di stare in connessione con un livello globale di
informazioni, un modello da replicare e un obiettivo a cui
tendere".
I giovani operatori sanitari sono stati salutati anche dal
commissario dell'azienda ospedaliera di Perugia, Antonio Onnis,
che ha voluto evidenziare la necessità di "valorizzare realtà e
iniziative aziendali come quella promossa attraverso Cochrane,
che aprono la sanità regionale al confronto internazionale, con
ricadute importanti per la già buona qualità dell'assistenza e
delle prestazioni che contraddistingue la sanità umbra e in
particolare quella dell'Azienda ospedaliera di Perugia".
All'apertura del corso di alta formazione, in programma fino
al 13 settembre con docenti di rilievo internazionale, anche
Manuela Pioppo, dirigente della Usl Umbria 1, e Mauro Zampolini,
direttore del Dipartimento di Neuroriabilitazione della Usl
Umbria 2.
È la seconda volta che l'Umbria ospita un'esperienza del
genere - riferisce una nota dell'azienda ospedaliera di Perugia
- dopo il successo riscosso nel 2018 con la "Summer School" per
giovani medici specializzandi e ricercatori in neurologia, a cui
parteciparono oltre venti professionisti italiani.
La Cochrane è una realtà internazionale no-profit, nata con
lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le
informazioni sulla reale efficacia degli interventi sanitari.
Attualmente circa 68mila sostenitori, tra operatori sanitari,
ricercatori e rappresentanti di associazioni di pazienti, sono
impegnati in questa attività in oltre 130 paesi del mondo.
All'interno dell'ente, che è partner ufficiale
dell'Organizzazione mondiale della sanità, esistono 97 gruppi di
lavoro, organizzati per aree tematiche, metodologia, malattie e
interventi sanitari specifici, responsabili della produzione
delle revisioni sistematiche prodotte. (ANSA).