(ANSA) - PERUGIA, 7 LUG - Nell'ambito del percorso del Centro
multidisciplinare per l'obesità (Cmo) dell'Ospedale di Terni, il
servizio di Psicologia ospedaliera diretto dal dottor David
Lazzari ha avviato gruppi psicoeducazionali rivolti a tutti
coloro che sono inseriti nel percorso finalizzato al trattamento
chirurgico dell'obesità.
Per il primo gruppo di 16 persone che hanno appena concluso con
successo il percorso, già da luglio potrà essere programmato
l'intervento di chirurgia bariatrica.
Intanto, proprio in questi giorni, sta per essere deliberata
l'istituzione di una nuova unità collocata al primo piano del
corpo centrale dell'ospedale, negli spazi che stanno per essere
liberati dalla Pediatria, che ospiterà in un'unica sede tutte le
attività, in regime ambulatoriale e di ricovero, per la cura e
il trattamento chirurgico della obesità. Attivo dal 2011 e
affiliato alla Sicob (Società italiana di chirurgia
dell'obesità), il Centro multidisciplinare per l'obesità di
Terni attua una presa in carico a 360 gradi del paziente obeso,
al quale garantisce un trattamento medico, chirurgico e
psicologico grazie al lavoro integrato di tre servizi: quello di
Diabetologia e Nutrizione clinica diretto da Giuseppe Fatati
(cui è necessario rivolgersi per il primo accesso al percorso),
quello di Chirurgia digestiva diretto da Amilcare Parisi e
quello di Psicologia diretto dal David Lazzari.
"All'interno di questo percorso multidisciplinare - spiega in
una nota dell'ospedale la dottoressa Roberta Deciantis che
coordina la parte psicologica del Centro - il gruppo di 'skill
training', cui spesso si arriva dopo un primo percorso
psicologico individuale, ha lo scopo di avviare quei pazienti
che fanno richiesta di accedere alla chirurgia bariatrica, ad un
processo di consapevolezza e ridefinizione del rapporto con il
cibo, indispensabile alla efficacia dell'intervento chirurgico
stesso".
"La possibilità di dimagrire attraverso la chirurgia
bariatrica - aggiunge Deciantis - e soprattutto di mantenere a
lungo termine il peso raggiunto, presuppone il potenziamento di
risorse individuali nella gestione del rapporto con il cibo.
Rapporto, che nei soggetti obesi è altamente disfunzionale e
caratterizzato nella maggior parte dei casi, da disturbi del
comportamento alimentare, in particolare da Dai, cioè Disturbo
da alimentazione incontrollata".
Come previsto dalle linee guida Sicob infatti, l'accesso al
trattamento chirurgico bariatrico deve essere preceduto da una
valutazione psicologica e accompagnato da un adeguato percorso
psicoterapeutico.
Il gruppo che appena concluso il percorso, con un ciclo di 5
incontri per 16 persone, è stato condotto dalle dottoresse
Roberta Deciantis e Sara Meloni del servizio di Psicologia
ospedaliera in collaborazione con la dottoressa Estelle
Leombruni, specializzanda in Psicoterapia, attraverso l'utilizzo
di tecniche cognitivo-comportamentali.
"Per la prima settimana di settembre - conclude la dottoressa
Deciantis - è previsto l'avvio di un nuovo gruppo per un totale
di 5 incontri e ne arriveranno altri a ciclo continuo se si
considera che dall'inizio dell'anno abbiamo mediamente 8 prime
visite a settimana e una buona percentuale arriva all'intervento
chirurgico". (ANSA).