(ANSA) - GUBBIO (PERUGIA), 25 MAR - E' stato presentato in
una abitazione di Gubbio il progetto "Casa Mia", esperienza
residenziale finalizzata al reinserimento sociale di persone con
disagio psichico, promossa dall'associazione Crisalide onlus e
realizzata grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di
Risparmio di Perugia e alla collaborazione del Centro di salute
mentale Alto Chiascio dell'Usl Umbria 1, dei servizi sociali del
Distretto Alto Chiascio e del Comune di Gubbio, capofila della
Zona Sociale 7, oltre che dei familiari e dei cittadini.
Il progetto è rivolto ad un gruppo di sei persone che, in
uscita dal percorso psichiatrico, sono andate a vivere in
autonomia, con il supporto, per le attività domestiche, di
personale da loro stessi assunto. Nel progetto, gli
amministratori di sostegno e i volontari dell'associazione
partecipano attivamente nella vita della casa. I servizi sociali
e sanitari garantiscono gli interventi domiciliari.
"Il progetto Casa Mia è stato promosso nel 2017
dall'associazione Crisalide onlus - ha detto la presidente
Amalia Venturini, secondo quanto si legge in un comunicato
dell'Usl - che è attiva nel volontariato a favore di persone con
disagio psichico, nell'ambito della convenzione con l'Usl Umbria
1. A fronte della fatica fatta grazie alla collaborazioni di
tanti soggetti con grande soddisfazione oggi vediamo i
risultati: attraverso il piacere espresso da coloro che vivono
nella casa, attraverso l'accoglienza avuta dal vicinato con cui
ogni giorno veniamo in contatto, e attraverso la serenità dei
familiari che, riprendendo una loro dichiarazione, esprimono
contentezza nel vedere i propri congiunti 'vivere una vita di
qualità' con 'le chiavi di casa'".
Insomma, "un progetto che appartiene alla comunità", come ha
detto la dottoressa Deanna Armellini, responsabile del Centro di
salute mentale Alto Chiascio, sottolineando il lavoro sinergico
dei diversi soggetti della collettività coinvolti.
Il direttore sanitario dell'Usl Umbria 1 Pasquale Parise ha
espresso a nome di tutta l'Azienda una grande soddisfazione per
progetti di questo tipo, "che realizzano in pieno lo spirito e
le direttive proposte della legge 180, permettendo, allo stesso
tempo, una migliore allocazione delle risorse e una possibilità
di vita migliore per coloro che ne usufruiscono".
"Si tratta di restituire la piena autonomia alla persona - ha
detto il vicesindaco Rita Cecchetti - un risultato dietro al
quale c'è un lungo e continuo lavoro di integrazione tra i vari
soggetti coinvolti: 'laddove c'è una comunità e ci sono servizi
competenti e qualificati, gli obiettivi si raggiungono'".
Il direttore di Dipartimento di salute mentale, M. Patrizia
Lorenzetti, ha sottolineato che "garantire risposte appropriate
e tempestive, in tutte le fasi della malattia, è l'obiettivo del
nostro sistema di servizi". "Disponibilità di strutture e posti
letto per le fasi acute (posti di Spdc e comunità terapeutiche)
e percorsi di vita e di inclusione sociale per affrontare le
difficoltà della 'ripresa' - ha aggiunto -, una volta superato
il periodo più critico della malattia. 'Casa Mia' è un progetto
di 'residenzialità leggera', una esperienza abitativa che
permette alle persone che hanno un vissuto di malattia mentale,
anche lungo, di emanciparsi e di riprendere in mano le proprie
scelte di vita a partire dalla casa, diventando soggetti attivi,
protagonisti responsabili della propria vita 'alla pari' di
tutti gli altri cittadini". (ANSA).