(ANSA) - PERUGIA, 23 MAR - "L'attività estrattiva è
determinante per il settore dell'edilizia, delle infrastrutture
e in ambito industriale. Nonostante il freno azionato dalla
crisi economica, costituisce in Umbria un comparto che coinvolge
un significativo numero di imprese e di lavoratori": a dirlo è
l'assessore all'Ambiente della Regione Umbria, Roberto Morroni.
"Poter disporre di una fotografia aggiornata è condizione
indispensabile ai fini della corretta gestione e programmazione
per il soddisfacimento del fabbisogno regionale, nel rispetto
dell'ambiente" aggiunge.
Il settore estrattivo - emerge da un comunicato della Regione
- è caratterizzato dalla coltivazione di materiali quali marna,
calcare, argilla, basalto, ghiaie e sabbie. In base al materiale
estratto le attività si distinguono in cave e miniere. Dal 2000
al 2021 il comparto minerario ha visto il numero delle miniere
rimanere invariato e quello delle cave attive ridursi al 55%. A
livello produttivo, si è assistito a una contrazione nelle cave
di circa il 44% su base regionale, passando dai circa 5.000.000
metri cubi del 2000 ai circa 2.800.000 del 2021. Andamento
produttivo non dissimile è quello relativo al settore delle
miniere di marna, materiale base per la produzione di cemento,
che ha subito una drastica riduzione a partire dal 2007. Dal
2000 al 2021, la quantità complessiva di marna estratta nelle
miniere ammonta a circa 24.800.000 metri cubi, con una media
pari a circa 1.100.000 anno. Se si considera l'annualità 2007
(massimo picco estrattivo) e quella 2021 (minimo), la produzione
risulta dimezzata (- 54.8%). Un quadro che emerge dalla
"Relazione informativa sulla produzione mineraria della Regione
Umbria - 2000-2021", documento di sintesi con cui l'Assessorato
regionale all'Ambiente analizza il settore. La Relazione,
infatti, fornisce un raffronto fra il quadro minerario attuale e
quello antecedente all'approvazione del Piano Regionale delle
Attività Estrattive, con l'obiettivo di verificarne gli effetti.
"Insieme alla relazione - prosegue l'assessore Morroni -
abbiamo inteso dare un ulteriore contributo a supporto delle
figure coinvolte in materia di sicurezza e salute in campo
minerario. Abbiamo, pertanto, approvato il 'Vademecum tecnico
dei principali adempimenti relativi alla sicurezza e salute
nelle attività estrattive'. È opportuno ricordare, a questo
proposito, che per le caratteristiche dei cantieri minerari,
delle attrezzature e dei mezzi utilizzati, il comparto
estrattivo è classificato tra le attività a rischio più elevato,
sia per quanto attiene gli infortuni che per le malattie
professionali. La prevenzione è priorità assoluta e auspichiamo
che il vademecum sia di valido aiuto per i lavoratori e gli
imprenditori del comparto".
Nelle attività estrattive umbre, nel periodo 2014-2021 -
ricorda ancora la Regione -, non si sono verificati infortuni
mortali. Di contro, nello stesso arco temporale, a fronte di un
numero complessivo di 26 eventi infortunistici, sono stati nove
quelli classificabili come 'gravi', cioè con prognosi superiore
a 30 giorni. La relazione e il vademecum tecnico sono
consultabili e scaricabili dal sito istituzionale della Regione
Umbria www.regione.umbria.it nella sezione dedicata alle
attività estrattive. (ANSA).